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Conceicao, un grande sì. Un’occasione che lascia dubbi sull’operato della società: è vera programmazione?

L’uomo giusto al momento più opportuno? Potrebbe essere questa la definizione migliore per parlare di Sergio Conceicao nei prossimi giorni. Potrebbe, perché ancora non c’è nessun accordo con il Milan, ma è confermato che il tecnico abbia scalato posizione e sia nella short list per sedere sulla panchina rossonera nella prossima stagione.

L’assist arriva dalle elezioni in casa Porto, dove Andre Villas-Boas l’ha spuntata sull’uscente Pinto da Costa, il quale aveva deciso di rinnovare il contratto dell’attuale tecnico fino al giugno 2028. Una mossa elettorale che prevede però una clausola bilaterale con la quale l’ex calciatore di Lazio e Inter può liberarsi a fine stagione. E visto il rapporto non idilliaco con il nuovo numero uno in casa dei dragoes, così raccontato dai massimi media, la possibilità di andarsene è quanto mai concreta.

Per il sottoscritto e una buona parte di redazione l’eventuale arrivo di Conceicao è un grande sì nella misura in cui la short list si sia ridotta ai nomi che girano nei media negli ultimi giorni. Rappresenta in pieno l’identikit dell’allenatore che serve al Milan: esperienza internazionale, conoscenza della lingua e della Serie A, stile di gioco propositivo ma equilibrato, carattere forte e capacità di lavorare bene con i giovani.

Ora: non è il tecnico migliore al mondo, ma in questo momento è quello che può offrire maggiori garanzie a società, tifosi e giocatori. Per lui sarebbe la prima grande chance in una big europea, escluso il Porto. Un ritorno in Italia, quel Paese che ha incontrato spesso nelle competizioni europee con il quale ha uno score positivo: 4 vittorie (Juventus, Milan, Roma, Lazio), 3 pareggi (Milan, Inter, Lazio) e 3 sconfitte (Juventus, Roma, Inter). Il suo Porto è sempre stata una squadra rognosa, compatta ed equilibrata, ma anche propositiva e abile nell’adattarsi alle caratteristiche dell’avversario.

A questo punto, però, è giusto farsi una domanda circa la strategia della società, abile nel caso a cogliere l’attimo e l’opportunità, ma che lancia un segnale poco confortante a livello di programmazione: Conceicao è davvero il piano A? Se non lo fosse, cosa sarebbe successo in caso di rielezione di Pinto da Costa? La sensazione è quella di una dirigenza che sta navigando a vista a seconda delle occasioni che capitano sul mercato degli allenatori, senza avere una idea di fondo se non quella di un tecnico con le caratteristiche citate poc’anzi del lusitano.

L’altra sensazione è quella che fino in fondo, nonostante i contatti avuti durante la stagione con altri allenatori (vedi Thiago Motta e Lopetegui), almeno una parte del gruppo di lavoro societario abbia sperato nel buon esito con Stefano Pioli, così da poter giustificare la conferma almeno per un altro anno. Scelta discutibile, visti i tanti segnali arrivati già dai primi mesi della stagione. Terreno perso in contrattazioni che ora diventano probabilmente impossibili, come nel caso di Thiago Motta, promesso sposo della Juventus.

La preparazione della finestra di mercato procede, ma sorge spontanea una domanda: i presunti obiettivi sono in linea con le idee del nuovo allenatore? L’eventuale acquisto di Zirkzee sarebbe approvato da Conceicao? Un cortocircuito che non rende giustizia a quanto di buono fatto la scorsa estate a livello di movimenti in entrata e in uscita. Qualunque sarà la scelta sul prossimo tecnico, resterà una macchia per questi mesi di ricerca.

Porto: Sergio Conceição (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Porto: Sergio Conceição (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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