Dopo il pareggio al Mapei Stadium, per il Milan si apre la settimana più importante dell’anno. In attesa – per modo di dire – del derby di lunedì prossimo contro l’Inter, c’è il ritorno dei quarti di finale di Europa League da giocare all’Olimpico contro la Roma giovedì.

All’andata a San Siro è mancato un po’ tutto. Innanzitutto ritmo, senza il quale la squadra non riesce assolutamente ad esprimersi, poi solidità. Perché, al netto degli episodi, comunque il finale ha registrato una sconfitta interna. Ed è stata inoltre una delle pochissime gare nelle quali i rossoneri non hanno trovato la via della rete (6 volte su 45 partite di questa stagione in tutte le competizioni).

Tra infortuni e squalifiche le scelte difensive saranno contingentate sia all’Olimpico sia nel derby, mentre offensivamente lo staff in questo periodo gode di un ventaglio di opzioni che più ampio non si poteva prefigurare.

I tre tenori titolari per tutto l’anno son stati Pulisic, Giroud e Leao. Il tridente PU-GI-LE ha numeri davvero straordinari sulla carta e pare assurdo discuterne la titolarità. Tuttavia le prestazioni in questo spicchio di annata per alcuni sono altalenanti e le seconde linee scalpitano.

Okafor ha statistiche incredibili in Serie A: è il subentrante più prolifico con 6 gol e 1 assist, in sostanza incidendo su una realizzazione del Milan ogni 100 minuti. Jovic dal canto suo ha 9 reti in tutte le competizioni giocando anch’egli spezzoni di gara nella stra grande maggioranza dei casi. E in queste settimane si è inserito nella corsa ad una maglia anche Chukwueze, che per mesi ha faticato ma ora rappresenta un’alternativa concreta sulla destra.

Ognuno ha caratteristiche diverse e inserire una delle seconde linee potrebbe snaturare in parte gli equilibri. Chiaro però che in questo momento non c’è spazio per la riconoscenza, perché in 180 minuti tra Roma e Inter, il Diavolo si gioca stagione e in parte anche reputazione.

Resta solo da valutare la condizione di Loftus-Cheek. Lui dietro i tre giocatori offensivi ha fin qui dato più garanzie, soprattutto in Europa. Nelle ultime uscite non è stato brillante, ma la sua fisicità può risultare decisiva.

Sono molti dunque gli elementi che Pioli dovrà valutare e il roster consente di poter preparare gare con un piano partita e un piano emergenziale a gara in corso. Di sicuro l’attacco è il reparto con più qualità e più scelte. Da qui nascono oneri e onori nella selezione di titolari e subentranti.