Nella sfida col Porto di domani ci si gioca le ultime possibilità di questa stagione europea e la sensazione è che ci si arrivi davvero col petto in fuori, ma anche con fiato corto, poche soluzioni tattiche è una qualità ai minimi termini, con tutto rispetto di chi scenderà in campo.
Il primo tempo col Verona è stato esplicativo. Difficoltà a costruire dal basso se aggrediti, movimenti tra le linee poco efficaci e un pizzico di fisicità in meno del solito. Con questo mix, la prima frazione si è chiusa con uno 0-2 quasi senza concedere nulla, certamente creando pochissimo.
In Portogallo la lista degli assenti fa paura. Oltre a chi non è stato convocato in campionato, si aggiungono le assenze per squalifica di Kessie e per problemi alla caviglia di Rebic, mancanze che accorciano una panchina già sguarnita, che non vedrà nemmeno Castillejo e Pellegri perchè non in lista Champions.
Con gli scaligeri sono mancati Maldini e Saelemaekers, oggettivamente fuori dal match. Domani dunque più probabile che verrà schierato Krunic, che dalla sua ha quantità e inserimenti senza palla. Essenziale dunque sarà la tenuta difensiva e la capacità di ripartire bene come a Liverpool.
Una rosa come quella rossonera, perde troppa qualità senza Diaz dietro la punta e Theo coi suoi strappi che saltano almeno sempre uno o due uomini. Servirà una versione di Milan inedita. È una sfida improba, in un momento chiave. Serviranno risorse extra anche più eccezionali del secondo tempo di sabato sera.