Eccezion fatta per la trasferta di Reggio Emilia, le prestazioni della squadra sul piano tecnico, tattico ed atletico, sono sostanzialmente state tutte di buon livello, al di là di quelli che poi son stato i risultati finali.
L’intensità è paragonabile allo scorso anno, l’identità rimane la stessa, così come la consapevolezza. Differisce però la capacità di contener l’avversario. Il pressing alto per buona parte delle gare mantiene il suo valore, mentre la fase difensiva nella nostra metà campo sta mostrando lacune che occorre iniziar ad analizzare.
I gol presi a difesa schierata o da palla inattiva sono parecchi in relazione alle occasioni concesse. Ci sono errori dei singoli come di squadre come normale che sia, ma nascono tutti da una compattezza che va un po’ ritrovata.
Innegabile che sia un fattore anche la mancanza di un giocatore come Kessie, perché in alcuni momenti del match poter stare bassi, coi reparti stretti, ha fatto la differenza la scorsa stagione, tant’è che nelle ultime nove di campionato il Diavolo ha chiuso la porta incassando solo due gol.
Cosa si può migliorare
Si può comunque migliorare perché va misurata l’aggressività. Senza dar la croce a nessuno, i centrali in rotazione che hanno giocato hanno avuto un po’ tutti la stessa mancanza, ovvero una difficoltà a gestire la pressione sui movimenti senza palla sugli inserimenti centrali.
Come predetto però, non può esser solo una questione attribuibile esclusivamente al pacchetto dei quattro difensori, ma dovrà riguardare tutte la fase senza palla. Lavorando anche coi nuovi arrivati, da Pobega a Vranckx finanche a Thiaw e Dest, per inserirli nel contesto rossonero ed esaltarne le qualità, limandone i difetti. Pretendere che fossero già tutti iper pronti era utopico. Fondamentale dunque sarà il lavoro dello staff tecnico, sperando che possano esser presto tutti protagonisti nella crescita del club.