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Pioli da febbraio dà i numeri! Tutto quello che non ha funzionato tra moduli, ritorno al passato e letture

I numeri di questa stagione non tornano. Il Milan di Pioli ha sì il terzo attacco del campionato, che rispecchia la posizione in classifica, ma ha l’ottava miglior difesa, dato che invece esprime meglio la situazione di continui bassi e pochi alti.

I risultati sono il riflesso di una confusione tattica che parte dallo scorso febbraio. Quando a Milanello capirono che il 4-2-3-1 che aveva dato frutti e successi non era più sostenibile, Pioli passò per alcune settimane al 3-5-2.

Posto che la rosa non avesse le risorse per continuare su quel modulo e che i mesi successivi furono un arrancare verso la fine della stagione, l’estate ha poi portato il consiglio di una rivoluzione di uomini e schieramento, ponendo il 4-3-3 al centro del villaggio.

Finché gli infortuni l’hanno permesso il nuovo assetto appagava per prestazioni e punti. RLC mezzala e destra completava Pulisic sullo stesso lato del campo e Reijnders mezzala mancina, impreziosiva la corsia di sinistra.

Poi presto sono arrivate le indisponibilità, favorendo soluzioni per necessità e non per scelte. Tutto il lavoro estivo è stato snaturato e alla fine he riportato Pioli al 4-2-3-1, con Loftus-Cheek dietro la punta. I dividenti buoni li ha portati solo col PSG al ritorno, per il resto molta confusione con e senza palla.

La fase peggiore è sempre quella difensiva , coi rossoneri che pressano male, non recuperano palla alta e faticano a difendere anche quando schiacciati. La fase di possesso, in contumacia Leao soprattutto, è noiosa e inefficace.

I cambi in corso di gara poi, sono la ciliegina. Spesso le letture porta peggioramenti e le trasferte di Lecce e Bergamo, con finali molto simili (VAR permettendo), sono solo le ultime testimonianze del caos tattico.

Con l’Atalanta il Milan ha chiuso concettualmente col 4-2-4, ma con Musah esterno alto a destra che è stato un fantasma perché ha corso molto a vuoto durante il match e Pulisic a sinistra che pure ha fatto assist, ma che predilige accentrarsi. Insomma l’opposto della logica di allargare il campo con un modulo così.

Al di là dei numero poi, basterebbe a volte solo interpretare i momenti. Sabato contro i nerazzurri era corretto proteggere l’insperato 2-2 pescato da Jovic anziché arrembare senza forze i tre punti. In pratica i numeri sono sempre tanti, ma non ci sono mai chiarezza e solidità.

Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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