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Pato: “Leao deve decidere con il cuore, senza ascoltare le persone intorno. Su De Ketelaere…”

L’ex amatissimo torna a parlare alla Gazzetta dello Sport. Ecco la lunga intervista di Pato, con diversi argomenti trattati.
 
Sulla difficoltà affrontate dallo spogliatoio del Milan:La premessa è che nel mio spogliatoio c’era un discreto numero di leggende… La chiave di lettura è solo una: tra gli allenamenti e le partite non c’era differenza, l’atteggiamento era lo stesso. Una cosa bella. Io avevo la fortuna di vedere Maldini allenarsi al 110% tutti i giorni. Arrivava prima, faceva lavoro extra. Ibra lo stesso. Cafu uguale. Campioni che non pensavano all’orologio, ma solo a lavorare il meglio possibile. Quindi più che parlare, per capire la strada giusta bastava osservare. Per quanto riguarda la situazione attuale, posso solo dire che se usi lo stesso atteggiamento dell’anno scorso non va bene. A volte la gestione che segue le vittorie è più complicata di quando non vinci. Comunque sono sicuro che Pioli riaccenderà la luce perché è un grandissimo allenatore. Mi piacerebbe conoscerlo“.
 
Su Leao:Deve fare ciò che sente col cuore, perché a volte hai troppe persone intorno che ti dicono cosa fare. Deve decidere per ciò che pensa lo renderà felice. Leao comunque al Milan ha casa, ha tutto ciò che gli serve. E lui ha caratteristiche fantastiche. Se posso dargli un consiglio gli dico di restare sempre esterno. In alcune cose sul campo ci somigliamo. Rafa può fare la differenza, ma a me piace molto anche Giroud. Lui è amico del gol, e nel derby sa già come si fa“.
 
Come ci si sente dopo aver segnato in un derby:Pelle d’oca. Pensi tutta la settimana a quello, prima della partita a me formicolava la pancia e quando segni l’unica cosa che ti viene in mente è: ‘Mamma mia, quanto è bello…’. Ti senti come se avessi dieci chili di meno. Vedere la festa scudetto è stato rivivere la mia del 2011“.
 
Su De Ketelaere:Quando arrivi al Milan, specie se sei giovane, a volte è complicato ingranare subito. C’è pressione ovunque, dai tifosi e dai media. Io credo che lui, assieme al Milan, vivrà un febbraio di rinascita e avrà l’opportunità di rifarsi. Occorre pazienza proprio come è successo con Leao, sono sicuro che farà molto bene. Lui però dovrà mantenere sempre l’attenzione alta, anche perché non è al Milan di passaggio“.
 
Su Ibrahimovic:Quando smetterà, è uno che dovrà stare dentro lo spogliatoio. Il suo ruolo è quello: far capire ai più giovani che fra vincere e perdere c’è differenza“.
 
Cosa farà dopo aver chiuso con gli Orlando City:Sto facendo la riabilitazione qui, mi mancano ancora 3-4 mesi di lavoro ma sono fiducioso perché so che Dio ha un progetto più grande per me. Tornare in Europa mi piacerebbe molto“.
 
Sul Monza ed il rapporto con Berlusconi e Galliani:Sono contentissimo per il suo Monza. Berlusconi e Galliani sono sempre nel mio cuore. Sono sicuro che in pochi anni il Monza arriverà a sfidare Milan e Inter. Avevo già parlato con Berlusconi e Galliani prima della promozione, ma in B non sono permessi gli extracomunitari. Vedremo adesso, magari ora che sono in A mi arriverà un loro messaggio…“.
 
Berlusconi Galliani Milan
Berlusconi e Galliani ai tempi del Milan – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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