Lucas Paquetà ed il Milan. Un amore mai del tutto sbocciato, una storia controversa piena di spine e poche gioie, ma ancora in qualche modo viva. Il brasiliano, acquistato per 35 milioni di euro più bonus nel gennaio dello scorso anno, è stato uno degli investimenti più onerosi fatti dal Fondo Elliott da quando è proprietario del Milan, ma al momento anche uno dei più sbagliati e deludenti. Dopo un buon inizio con Gennaro Gattuso in panchina nel ruolo di mezzala e con compiti molto più di sacrificio che di inventiva, l’ex Flamengo non ha più inciso, anzi è stato quasi sempre deludente e negativo. Tra infortuni, brutte prestazioni, panchine, momenti di incomprensione con i suoi allenatori e tanta saudade, il suo bilancio in rossonero fino a questo momento fa pensare ad un flop clamoroso di calciomercato con poche possibilità da parte della società di Via Aldo Rossi, almeno allo stato attuale delle cose, di rientrare dell’investimento fatto o di recuperare dal punto di vista tecnico il calciatore. In questa stagione, tra Giampaolo e Pioli, le panchine sono state davvero tante e le occasioni per mettersi in mostra poche, ma soprattutto sfruttate male dal brasiliano.
Paquetà, timidi segnali di ripresa contro la Roma. Ora bisogna insistere
Anche se solo a sprazzi in realtà, proprio quella contro la Roma di domenica pomeriggio è stata forse la prestazione meno deludente di Paquetà in questa complicata stagione. Entrato a pochi minuti dall’inizio della ripresa al posto di Bonaventura, il trequartista rossonero ha cominciato in maniera timida e come in tante altre occasioni, ma poi pian piano si è ripreso ed ha interpretato bene il resto della gara. L’azione del gol dell’1-0 di Ante Rebic, per esempio, lo ha visto coinvolto nella bella apertura per Saelemaekers che poi ha portato al cross da cui è scaturito il gol. Qualche altra bella giocata e tanto sacrificio nella fase cruciale del match gli hanno fatto guadagnare almeno la sufficienza nelle pagelle dei tanti addetti ai lavori, il che è già un progresso rispetto al recente passato. A differenza di altre volte, quindi, l’atteggiamento mostrato è stato quello giusto e, se certamente non basta per fargli conquistare una maglia da titolare, può essere un buon viatico per cercare di recuperarlo e farlo diventare più importante nello scacchiere tattico di Mister Pioli. Ora, bisogna insistere nel restituirgli un po’ di fiducia e, i 5 cambi a partita che sarà possibile effettuare da qui a fine stagione, possono dargli una mano notevole.
Recuperarlo per non perdere un capitale, questo deve essere il diktat su Paquetà
Ancora dieci partite e poi andrà in archivio anche questa complicatissima e stranissima stagione 2019/2020. Uno scorcio finale che difficilmente farà cambiare idea, comunque vadano le cose, nel giudizio finale sul rendimento di Lucas Paquetà, ma che potrebbe quantomeno limitare i danni. Difficilmente il Milan potrà recuperare l’intera somma spesa nell’investimento sul brasiliano, come appare assai difficile, al momento, che uno come Ralf Rangnick (che fa del calcio frizzantino, veloce ed intenso un suo credo) possa decidere di puntare sulle sue peculiarità tecnico-tattiche e i suoi ritmi compassati. Al netto di queste considerazioni, però, un buon rendimento da qui a fine stagione potrebbe convincere qualche società ad investire sull’ex Flamengo e far recuperare un po’ di denaro al Fondo Elliott, oppure convincere Rangnick dell’utilità di Paquetà nel suo nuovo progetto. Il Milan, inoltre, come già detto ampiamente, giocherà nel prossimo mese dieci partite, una ogni tre giorni, e avrà bisogno di tutti. In squadra, al momento, inoltre, c’è Jack Bonaventura che non sta offrendo prestazioni degne del suo passato milanista, gioca nello stesso ruolo di Paquetà e andrà via al termine della stagione a zero. Beh, è chiaro che a questo punto tra i due forse converrebbe dare più spazio al brasiliano.
