Prima del fischio d’inizio, la Gazzetta dello Sport ha voluto paragonare gli allenatori di Monza e Milan. Raffaele Palladino, freschissimo ex calciatore ritiratosi solo nel 2019, ha già stupito sulla panchina della neopromossa: arrivato in una situazione di estrema difficoltà, ha portato i brianzoli verso una direzione europea. Proprio come Pioli, che ha riacceso i cuori dei tifosi rossoneri dopo anni duri.
I due si somigliano. Hanno entrambi come maestro Arrigo Sacchi, che da sempre parla di calcio collettivo e sacrificio. A Pioli quest’idea è entrata in testa dopo aver visto dei progressi interessanti nelle individualità, ed il livello si è alzato anche nell’umore. Palladino somiglia a Sacchi per la fiducia imposta da Galliani e Berlusconi nonostante l’inesperienza, ed il due dirigenziale sembra che stia azzeccando anche questa soluzione.
I duellanti di stasera hanno iniziato ad allenare a 38 anni. Se Palladino è partito dalla Serie A, Pioli ha dovuto sudare per arrivare al successo. Il mister del Diavolo ha cominciato dalla Salernitana, poi si è fatto 10 anni di provincia prima delle big. Il suo primo trionfo è arrivato a 56 anni, lo scorso 22 maggio.
Infine, la tattica. Se Palladino ama usare il 3-4-2-1, Pioli sta rendendo versatile la sua squadra nell’ultimo periodo, anche per colpa della crisi (che sembra scacciata). Ora alla fantasia preferisce compattezza, e gli ultimi due risultati gli hanno dato ragione.