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Le pagelle di Milan-United: Meite pasticcio da UELxit, Calha tradisce. Castillejo assente, Tomori monumentale

DONNARUMMA 6 – Incolpevole sul gol di Pogba. Amministra tutto quello che gli passa davanti, che rimane comunque poca roba.

KALULU 6 – Annulla Rashford, contiene Pogba finché non abbandona il campo con la lingua di fuori. Gioca poco, ma quando viene chiamato in causa risponde sempre presente, alla grande (dal 65′, DALOT 6).

KJAER 6.5 – C’è poco da dire, leader tecnico e carismatico. La tranquillità con la quale orchestra il reparto e fa ripartire la squadra è imbarazzante. Maestoso, nonostante la sconfitta.

TOMORI 7 – Romagnoli è avvisato: per riavere il posto serve molto, ma molto di più. L’inglese non fa passare nessuno, James in confronto sembra Davide contro Golia. Ma purtroppo non basta.

HERNANDEZ 6 – Parte male, tra fastidi muscolari e appoggi sbagliati. Si accende con i minuti ma è ancora lontano dal Theo che lascia il solco sulla fascia sinistra. Acciaccato.

MEITE 5.5 – Nel primo tempo sembra il fratello più bravo tecnicamente di Kessie. Poi nella ripresa pasticcia nell’area piccola e regala il gol vittoria Pogba. L’errore lo shocka e nel finale si perde.

KESSIE 6.5 – Una costante. L’ivoriano, cuore pulsante del Milan, è ovunque: accompagna costantemente la fase difensiva, diventa uomo in più quando i rossoneri ripartono. La sensazione è che il Diavolo senza di lui sarebbe perso. 

SAELEMAEKERS 6.5 – E’ presente in tutte le azioni pericolose del Milan, ma non riesce a metterci la qualità necessaria per incidere. Si addormenta quando viene pescato sulla linea del fuorigioco, anziché approfittarne e mettere subito i conti in pari.

CALHANOGLU 5.5 – Tradisce nel momento clou. Fino al 75′ fa il suo, concertando con Kessie la manovra offensiva. Quando il gioco si fa duro, gli tremano un po’ le gambe e infarcisce di mollezza e imprecisione tutte le giocate. Troppo poco per chi chiede un sensibile ritocco all’ingaggio per rinnovare…

KRUNIC 6 – Prova di grande sacrificio e intelligenza tattica. Raddoppia sempre su un Theo in difficoltà e si fa trovare pronto davanti. A parte quando nel finale di primo tempo fallisce l’1-0 che avrebbe potuto cambiare la storia del match e della qualificazione (dal 72′, DIAZ 5.5).

CASTILLEJO 5 – Ci prova, ma il numero di tocchi di palla si contano sulle dita di una mano. Non è il suo ruolo, questo lo giustifica; ma per andare ai quarti è davvero troppo poco (dal 65′, IBRAHIMOVIC 6).

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