Luis Oliveira, detto Lulù, è stato un grande attaccante della Serie A tra gli anni ’90 ed i primi anni 2000. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ecco cosa ha detto il brasiliano naturalizzato belga di Openda e De Ketelaere.
Openda, la scelta giusta: “È una prima punta atipica, non ha un gran fisico ma segna tanto. È abile, veloce, bravo nel dribbling, freddo davanti alla porta. Pronto per il grande salto. Fa bene il Milan a cercare giocatori giovani e di qualità, che possano assicurargli un grande futuro“.
Passare dal Lens al Milan: “Nel calcio globalizzato puoi trovare talenti in ogni angolo del mondo, Kvaratskhelia ne è l’esempio più recente. È vero però che contano ancora di più la testa, la fame, le motivazioni“.
Pronto per la Serie A: “Dalle informazioni che ho, sì. Poi è normale prevedere un periodo di adattamento, specie per noi attaccanti. Nel mio primo anno in Italia, a Cagliari, ho segnato solo sette gol. Dovevo capire il campionato italiano, i movimenti, il diverso tipo di atteggiamento e le nuove disposizioni tattiche. Ero un ‘dribblomane’, mi sono dovuto limitare in favore del gioco di squadra. E’ una sfida con te stesso, Openda mi sembra cattivo a sufficienza per vincerla. I giocatori belgi, per indole, sono piuttosto freddi. Ha già giocato e segnato anche con la nazionale, conosce i grandi palcoscenici internazionali. E vale anche guardando la questione dall’ altra inquadratura: se il Milan, che resta uno dei club più importanti al mondo, lo ha messo in cima alla sua lista significa che ha tutte le doti per emergere anche in Serie A. E allenandosi con altri campioni potrà completarsi“.
Come mai non ha funzionato De Ketelaere: “Dicevo prima della nostra ‘freddezza’. Dall’anno prossimo anche Charles potrà sbloccarsi, essere meno introverso. Lo spero per lui e per il Milan: forse hanno avuto un po’ fretta nel portarlo a San Siro dopo una sola vera stagione da fuoriclasse in Belgio. Un po’ poco: serviva una controprova. Lì giocava con meno pressioni, puoi fare bene una partita e sbagliare quella dopo senza che nessuno dica niente. Al Milan non è più possibile, devi essere al meglio sempre e non solo in partita: anche in allenamento. È qui che deve fare uno scatto“.