Risanare il Milan e poi cederlo. È l’obiettivo del fondo d’investimento Elliott, proprietario della società. Per arrivare a renderlo di nuovo appetibile sul mercato la famiglia Singer ha individuato due strade, come riporta la Gazzetta dello Sport: il nuovo stadio e, soprattutto, il ritorno in Champions League. La qualificazione all’Europa che conta porterebbe ossigeno nelle casse societarie. Discorso rimandato all’anno prossimo, però, perché a meno di miracoli del Milan e drastiche cadute di Atalanta e Roma, l’obiettivo non è alla portata.
Il dato positivo è sul passivo. Sembra un controsenso, ma il bilancio che si chiuderà il 30 giugno vedrà “solo” la cifra 100 accanto al segno meno, in confronto al -146 dello scorso anno. Elliott è comunque una garanzia. Grazie al fondo, il Milan non ha debiti sul mercato obbligazionario e le passività mirano ad essere contenute. Infatti, per centrare la Champions League alla prossima stagione il vademecum è stato già scritto: muoversi su talenti da valorizzare e spendere poco in ingaggi, per fare poi future plusvalenze, e un tetto di tre milioni al massimo.