HomeNewsInter-Milan, Champions League 2005: per i nerazzurri la qualificazione va in... fumo

Inter-Milan, Champions League 2005: per i nerazzurri la qualificazione va in… fumo

Il 12 aprile 2005 è giorno del derby di ritorno dei quarti di finale di Champions League. La tensione è alta, in campo ma anche e soprattutto sugli spalti, come vedremo. Sono anni difficili per i nerazzurri: tra campionato, Coppa Italia e Champions si contano 13 confronti disputati a partire dal 7 gennaio 2001 fino al 6 aprile 2005 tra le due squadre, e raccontano di un Milan 8 volte vittorioso, 4 pareggi e un solo successo per l’Inter.

Nerazzurri con le spalle al muro

Un vero incubo per i nerazzurri, che oltre a vedersi alzare in faccia dall’altra sponda del naviglio trofei a ripetizione, non riescono più a ottenere quel riscatto parziale rappresentata dall’occasione di battere il Milan in quella sfida stracittadina che storicamente, dati alla mano, vede l’Inter prevalere in quanto a numero di vittorie.

Per questo, oltre all’importanza dell’appuntamento, vi è anche una certa pressione esercitata dal pubblico, che chiede ai propri giocatori di tornare ad alzare la testa e fare onore ai propri colori. Il Milan invece in questa partita di ritorno scende in campo più libero mentalmente, ma attenzione, non rilassato. Sa che il 2-0 dell’andata è un buon punto di partenza ma non mette al sicuro la qualificazione. Sa anche che la squadra di Mancini sarà costretta a sbilanciarsi e, proprio per questo motivo, è consapevole che potrà usufruire di ampi spazi in cui incuneare i propri uomini d’attacco.

Le formazioni

Mancini schiera la sua squadra col 4-3-3 e scende in campo con Toldo, Javier Zanetti, Cordoba, Materazzi, Favalli; Cristiano Zanetti, Veron, Cambiasso; Van Der Meyde, Adriano e Kily Gonzales. Ancelotti risponde disponendo i suoi col consueto 4-3-1-2 e schierando Dida, Cafù, Nesta, Stam, Maldini; Ambrosini, Pirlo, Seedorf; Kakà; Shevchenko e Crespo.

Il primo tempo

In avvio di partita Dida risponde ancora una volta da par suo a un tiro da fuori area di Veron, indirizzato nell’angolo basso alla destra del portierone brasiliano. Poi però è il Milan a prendere in mano le redini del match.

Tanto che al trentesimo Shevchenko prende palla sul fronte destro dell’attacco rossonero, si accentra e dal limite dell’area lascia partire un sinistro potentissimo calciato di interno collo che, producendosi in vorticose evoluzioni prima si allontana dalle mani di Francesco Toldo che cerca di allungarsi disperatamente, ed inutilmente, per più del proprio metro e novanta di altezza. Poi torna a dirigersi verso la porta insaccandosi a mezza altezza alla destra del portiere dell’Inter. Un gol splendido, una esecuzione incredibile da parte dell’attaccante ucraino.

I giocatori interisti sono scossi. In un misto di disappunto e sconforto scuotono le loro teste: ancora una volta sono sotto contro il Milan. C’è ancora il tempo per un’altra folle parata di Dida, sull’ennesimo tiro dalla distanza deviato in angolo, prima che si concluda il primo tempo.

Il secondo tempo

Nel secondo tempo l’Inter attacca furiosamente ma disordinatamente. Tutto ciò che riesce a produrre e tutta una serie di tentativi da lontano più o meno velleitari. Al settantesimo minuto il destro dal limite di Cristiano Zanetti viene ancora una volta allungato in corner dal portiere del Milan. Su conseguente calcio d’angolo Cambiasso realizza il gol del pareggio ma l’arbitro Markus annulla per un presunto fallo su proprio Dida.

A questo punto si scatena l’ira dei tifosi di casa, che iniziano a tirare fumogeni in campo per disturbare lo svolgimento della partita. Uno di questi colpisce Dida alla spalla, questi si accascia al suolo ed è costretto ad uscire. La partita è sospesa.

Fine dei giochi

Al suo posto entra Christian Abbiati, l’arbitro Markus prova a far riprendere la sfida giusto per portarla fino al novantesimo, ma è tutto inutile. La pioggia di fumogeni ricomincia. Il direttore di gara è costretto a sospendere definitamente l’incontro.

Per il Milan è festa, anche se il contesto non è quello che si immaginava e sperava. La Uefa attribuirà lo 0-3 al tavolino, il Milan accede alla semifinale dove ad attenderlo di sarà un avversario solo all’apparenza abbordabile, il PSV di Eindhoven, che nella partita di ritorno si rivelerà un osso durissimo e metterà seriamente in ambasce i rossoneri.

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