Nazira, come riportato dal Corriere della Sera, è arrivata a Ciampino, a 18 anni, nell’agosto 2021, con un volo umanitario. Queste le parole della giovane ragazza che si allena come portiere con la Primavera del Milan:
Sulla sua vita:
“Sono della provincia di Bamiyan, la mia valle è famosa per il sito archeologico dei Budda distrutti dai talebani. Ho una sorella più grande e due fratelli, è grazie a loro che ho iniziato a giocare a calcio. Mio padre fa il giardiniere, abbiamo sempre vissuto una vita semplice”.
Riguardo allo Sport:
“Le ragazze che praticano sport non sono viste in maniera positiva nel mio Paese, infatti all’inizio mio padre me lo vietò, ma poi ho ottenuto il permesso a patto di essere una buona studente. Ho corso anche qualche maratona, inizialmente con i sandali e successivamente con le scarpe che mi ha procurato il personale di una Onlus, grazie a loro ho iniziato anche a sciare”.
Sulla fuga:
“Ero a Kabul con la Nazionale afgana, dovevamo giocare una partita amichevole con il Tagikistan. La situazione è precipitata in fretta per via del clima bellicoso; mia sorella è riuscita a partire, mentre io non avevo il passaporto. Papà mi ha ordinato, da Bamiyan, di non tornare e chiedere ospitalità al mio mister. Grazie al mio tecnico sono riuscita ad avere i documenti per espatriare e sono stata inserita nella lista d’attesa”
Riguardo all’arrivo in Italia:
“Al mio arrivo non facevo altro che piangere: ho lasciato tutto in Afghanistan, non so quando rivedrò i miei genitori. Ho deciso di diventare una calciatrice professionista da quando ho giocato con alcuni ragazzi a Ferrara, siglando tre reti”.