HomePrimo PianoNapoli, Milan e quella rivalità non troppo accesa che pare essersi infuocata

Napoli, Milan e quella rivalità non troppo accesa che pare essersi infuocata

Una rivalità mai troppo accesa quella che ha accompagnato Napoli e Milan nel corso della loro storia. Poche volte le due squadre si sono scontrate per obiettivi comuni. Dobbiamo tornare agli anni di Maradona e dei tre olandesi per vedere il Napoli sul tetto d’Italia che si contende con il Milan lo scettro di qualcosa.

Un quarto di finale di Champions League però è l’occasione buona per acuire quel sentimento di rivalità dormiente che si è acceso sempre di più nell’ultimo periodo. È bastato scucire (quasi) lo scudetto dal petto di una per metterlo in quello dell’altra ed una doppia – e al veleno – sfida di Champions per sentirne di tutti i colori.

Dalle dichiarazioni di superiorità da parte dei tifosi napoletani al gridare allo scandalo per una gestione dei cartellini alquanto rivedibile da parte dell’arbitro Kovacs a San Siro. Un’ammonizione non data a Leao per aver mandato in frantumi con un calcetto la bandierina ed un’altra non data a Krunic dopo un fallo molto simile a quello che a Zielinski costò il giallo.

Il resto, sembrano essere solo chiacchiere. Le due ammonizioni di Anguissa possono starci entrambe, come conferma lo stesso Spalletti – che di certo non ha problemi a rivendicare qualcosa – quando si assume la responsabilità di non aver affrettato il cambio dopo la prima. Del giallo per proteste a Kim non ne parliamo neanche. Leao, diffidato, fu ammonito per molto meno contro l’Atalanta.

In tutto ciò c’è un rigore abbastanza solare non fischiato al Milan per fallo, quasi rugbistico, di Rrahmani su Krunic in occasione della traversa di Kjaer sul finire del primo tempo. E se vogliamo aggiungere anche nel finale il contatto Lobotka-Saelemaekers poteva essere analizzato meglio.

Concludiamo infine con le dichiarazioni di qualche opinionista tifoso che aizza il Napoli a mettere sul campo tutto e anche di più non soltanto per passare il turno (cosa lecita e giustissima) ma più che altro per vendicare “quello che gli è stato fatto all’andata“. Insomma, come inasprire una partita ed un ambiente che di certo non aveva bisogno di ulteriore benzina sul fuoco.

Milan-Napoli: Theo Hernandez, Giovanni Di Lorenzo (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan-Napoli: Theo Hernandez, Giovanni Di Lorenzo (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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