Le pagelle di Napoli-Milan:
MAIGNAN: 9 – Il portiere chiude ancora una volta la porta, e da vero trascinatore mette in campo una leadership innata. Il rigore parato a Kvaratskhelia è la ciliegina sulla torta.
CALABRIA: 8,5 – Per circa 200′ è in costante 1 vs 1 con Kvara, che oltre a qualche giocata fine a se stessa non conclude granché. Prestazione meravigliosa del capitano rossonero.
KJAER: 7,5 – Il danese marca chiunque passi dalle sue parti, e con grande eleganza mette un muro alle sue spalle.
TOMORI: 7 – Unico piccolo errore sul rigore causato, per il resto mette Osimhen in saccoccia. Strepitoso ed estremamente concentrato!
THEO HERNANDEZ: 7 – Il terzino francese gioca una delle migliori partite della sua vita in fase difensiva. Non c’è neanche bisogno delle sue cavalcate palla al piede, fa tutto Leao.
TONALI: 7,5 – Il cuore milanista arriva in semifinale, portando in campo le emozioni, il sentimento e la passione dei tifosi rossoneri.
BENNACER: 7,5 – L’algerino è indispensabile su ogni pallone: controlla, gestisce e pulisce ogni pallone.
BRAHIM DIAZ: 6,5 – Leggermente meno brillante, ma utile in copertura e nella gestione dei palloni.
KRUNIC: 7,5 – Il bosniaco è l’uomo più prezioso in questo momento. Il numero 33 porta al centrocampo rossonero equilibrio e corsa.
LEAO: 9 – Per la sua corsa, la sua abilità palla al piede, per la sua eleganza, ricorderà – ai più nostalgici – Ruud Gullit. Un talento sconfinato da trascinatore. Fa ammattire gli avversari con semplicità.
GIROUD: 7 – Sbaglia il rigore, per fortuna non incide sulla sua prestazione, visto che pochi minuti dopo si lascia tutto alle spalle, segnando la rete dell’1-0. Importante la sua classe e personalità, in gare come questa.
MESSIAS: 6,5 – Aiuta Calabria nello stesso lavoro di raddoppio fatto da Brahim Diaz. Mette anche pressione alla difesa avversaria quando va in ripartenza.
ORIGI: 6 – Il belga è colpevole del rigore all’82’, ma non manca nelle corse e nell’aiuto.
SAELEMAEKERS: 6 – Utile il suo ingresso, aiuta nelle corse all’indietro.
PIOLI: 8 – Si è parlato tanto, forse troppo di quest’uomo, che da quando è arrivato al Milan è stato l’assoluto protagonista del ritorno in auge della squadra, prima in Italia e poi in Europa. Pioli parla poco, e riceve spesso critiche inutili e sterili. Il Milan è tornato grande, e lo deve a lui, in primis.