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MP – Milan-Roma, il racconto dal secondo verde: “Abbiamo rischiato grosso, il tifo non è questo”

Tre anni e due mesi dopo l’ultima volta, quel Milan-Juventus del 2018 che, ahimè, terminò 2-0 in favore dei bianconeri di Ronaldo e Allegri, sono tornato a vedere il mio Milan a San Siro. L’emozione è sempre quella della prima volta: il viaggio in bus, l’attesa fuori dallo stadio in mezzo alle bancarelle, e quegli scalini, all’inizio interminabili, che accompagnano quel verde che fa spalancare gli occhi (e il cuore). San Siro è vita. L’ultima volta sono stato fortunato, ho visto segnare probabilmente il giocatore più forte di sempre, Cristiano Ronaldo, mentre questa volta la mia fortuna, purtroppo, racchiude tutt’altro significato.

E pensare che è stata un’improvvisata. Sarei dovuto andare al Penzo di Venezia, essendo il sottoscritto di Padova, per assistere alla prima trasferta rossonera del 2022. La mia solita fortuna (appunto, fortuna) vuole che poche ore dopo l’inizio della vendita libera sia già sold-out. Era il 4 gennaio. Parlando con un amico, ci diciamo “Perché non andare direttamente a San Siro per Milan-Roma?”. E neanche due giorni dopo eccoci a Milano, dopo tre lunghi anni, ad assistere al primo impegno casalingo dei rossoneri.

L’atmosfera è magnifica come sempre, così come la partita… fino al minuto 80′. Dal secondo anello verde, ho potuto festeggiare nel migliore dei modi l’uno due Giroud-Messias, entrambi andati a segno proprio sotto di me. Fino a quel momento, i rapporti con il terzo anello (in cui erano presenti centinaia di tifosi giallorossi, come testimonia la foto in basso) sono i classici di una squadra di casa e di una squadra ospite: fischi, sfottò moderati e qualche gestaccio che fa parte del gioco.

Una volta iniziata la seconda metà di gara, che vede i rossoneri avanti per 2-1, la situazione inizia pian piano a degenerare. Dal settore dei romanisti piomba di tutto: monete, carte e pure accendini. L’apice arriva però dopo la rete di Leao. In un momento di apparente tranquillità, sento un rumore assordante alle spalle. Preoccupati, io e il mio amico ci giriamo per capire cosa fosse successo e vediamo che la parte del secondo anello, limitrofa con il terzo, si allontana, come per mettersi al riparo. Proprio in questi istanti, vediamo delle bombe carta piovere dall’alto, una di queste caduta ed esplosa a pochi metri dal nostro posto. Uno spettacolo indecente. La fortuna ha voluto che nessuno si facesse male, considerando che in quella zona erano presenti pure donne e bambini. Io stesso mi ritengo molto fortunato, perché una di quelle bombe carta ha rischiato di rovinare (e non di poco) una serata fino a quel momento perfetta. E ripeto, una serata improvvisata. Che sarebbe potuta costarmi (o meglio, costarci) molto. Mi rammarica inoltre non essermi goduto gli ultimi minuti di gara, perché dopo aver visto e sentito quel frastuono, mi è stato impossibile dedicarmi solamente allo spettacolo del campo. Dopo il triplice fischio, ho ritenuto saggio lasciare subito la mia postazione e allontanarmi, per evitare che potesse ripetersi ciò che fortunatamente era stato interrotto, e lasciare lo stadio. Diciamo che, dopo tre anni, lunghi ed interminabili, avrei preferito godermi il finale in un altro modo.

Ovviamente, il risultato e la prestazione della squadra mi hanno permesso di tornare a casa con il sorriso, ma pensandoci a freddo, posso realizzare come mi potesse andare molto peggio. Triste, come nel 2022 si arrivi ancora a regalare certi momenti a dei tifosi che varcano San Siro con un solo intento: divertirsi. Detto questo, sono e rimarrò sempre dell’idea che venire allo stadio sia un’emozione unica, qualcosa che consiglierò sempre ad un qualsiasi appassionato di calcio, soprattutto se lo stadio in questione è San Siro. Ma occhio, tra il ‘tifare con passione’ e l’esagerare arrivando alla violenza c’è un filo sottilissimo.

Milan-Roma, i tifosi giallorossi del terzo anello verde – Milanpress, robe dell’altro diavolo

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