Il numero 10 del Milan Rafa Leao sarà ospite speciale questa sera a Che Tempo Che Fa per presentare il suo nuovo libro “Smile” alla trasmissione sul canale Nove. Ricordiamo che il libro sarà disponibile dal prossimo 20 febbraio, ma è già possibile il pre-order. Segui con noi la diretta testuale della trasmissione!
LEAO A CHE TEMPO CHE FA – LIVE
Sul rigore di Giroud e il pareggio a Bologna:
“Il calcio è così: siamo stati sfortunati e potevamo fare meglio, vogliamo vincere sempre ma accettiamo questo risultato e pensiamo al Frosinone adessso. Oli è un grande giocatore, ha sbagliato, ma se avrà l’opportunità di tirare nuovamente lo farà“.
Sul titolo del suo libro “Smile“:
“La vita è così, se hai l’opportunità di fare un bel lavoro, e stare con la tua famiglia devi essere felice e sorridere. Ma anche solo se fai qualcosa che ti piace“.
Su Maignan e il razzismo:
“Maignan non voleva giocare, perché non è la prima volta che succede. Noi squadra siamo stati con lui. Personalmente mi spiace, non solo per lui, ma per tutti noi calciatori neri. Dobbiamo combatterlo, non solo noi ma anche le società, ma dobbiamo anche ringraziare il Milan, perchè ci siamo fermati al minuto 16 per Maignan. Il razzismo non finirà mai, ma noi dobbiamo combatterlo“.
Sul modo di vivere:
“È il mio modo di vivere, di combattere chi mi va contro. Io voglio far vedere loro che non ho bisogno di parole, sorrido e basta“.
Sulla crescita:
“Sono cresciuto in un quartiere difficile, a 20 minuti da Lisbona, con mia nonna e mio nonno. I miei genitori lavoravano tutti i giorni, è stato difficile ma ho ricordi molto belli, sempre con il pallone. Sono orgoglioso di essere cresciuto li. I miei amici? Giocavo con loro e hanno capito subito che avevo un altro livello, e me lo dicevano già“.
Sul gol contro il PSG e lo scudetto vinto nel 2022:
“In Champions ho fatto bene e certamente voglio fare e vincere ancora di più con il Milan. Lo scudetto? Che emozioni, un giorno che non dimenticherò mai“.
Su chi l’ha scoperto:
“Era una persona che abitava nel mio stesso palazzo, mio papà cercava un club da diverso tempo. Io giocavo in un giardino dietro il mio palazzo e questo signore mi ha chiesto se avessi una squadra, ho risposto negativamente e mi ha fatto iniziare lui“.
Sull’esperienza al Benfica:
“Con il Benfica, mi sarebbero dovuti venire a prendere tutti i giorni con un van, dopo scuola. Ero contentissimo perché la mia famiglia tifava Benfica. Avevo già firmato tutto ma non sono mai passati a prendermi. Poi è arrivata l’opportunità Sporting Lisbona e l’ho colta al volo“.
Sui genitori:
“Mio papà mi ha aiutato tanto, è la mia luce. Mia madre mi chiede solo se ho mangiato o meno“.
Su Maldini:
“Paolo Maldini mi ha chiamato dicendomi che mi voleva al Milan: io non potevo dire di no. Ha una personalità forte, dice quello che sente, è esigente e mi ha aiutato soprattutto come uomo. Se mi manca? Si, lo saluto. Mi diceva di stare meno su Instagram e non fare musica. Il mio nome da rapper? Mi chiamo Way 45“.
Su Ibra:
“È sempre il solito. Volevo giocare più anni con lui, è una persona incredibile, e il Milan ha fatto bene a farlo tornare. Siamo sempre uno in più con lui, ci può aiutare“.
Sulla moda e Milano:
“Della moda mi piacciono le sfilate, i brand, gli outfit diversi. Se preferisco sfilare o andare a vederle? Io sono timido non me la sento, non mi ci vedo sfilare. Ho un marchio di vestiti, non li disegno io ma do dei consigli. Milano? È casa mia“.
Sul perché devono leggere il suo libro:
“Ciao ragazzi, questo lo dedico ai miei tifosi e alle persone a cui piace il mio calcio. È un opportunità in più per sapere qualcosa su di me, sulla mia vita e sulle cose che ho passato. È un regalo fatto da me per voi“.
