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MP ESCLUSIVO – Giancarlo “Barone” Capelli: “Non è una società vera. Boban? Ha ragione, ma i panni si lavano in casa. Gigio, spero resti ma…”

A seguito dell’iniziativa da parte della Curva Sud Milano (in accordo con l’Associazione Italiana Milan Club) che ha deciso di devolvere i rimborsi di biglietti e abbonamenti all’AREU, impegnata da settimane nella lotta al Covid-19, lo storico ultras Giancarlo Capelli – noto ai più come “Il Barone” – ha raccontato in esclusiva a MilanPress.it i motivi di questo importante e generoso gesto, aggiungendo alcune considerazioni sul particolare momento che sta attraversando il Milan dopo l’addio di Zvonimir Boban:

“Come Direttivo della Curva abbiamo deciso di aiutare chi in questo periodo particolare è meno fortunato. Alla fine il rimborso cambia poco alle nostre tasche e, considerando questa situazione, ci siamo detti che era giusto fare questa donazione. Noi come Curva abbiamo sempre portato avanti questi gesti, ma non li abbiamo mai pubblicizzati perché non vogliamo passare per quelli che si gonfiano il petto. Io penso che la beneficenza si debba fare senza dirlo. Allo stesso modo credo che ogni tanto bisogna far sapere di queste iniziative perché delle curve si parla sempre delle cose negative e mai di quelle positive. La gente punta sempre il dito contro di noi, ma sono tante le curve che come la nostra fanno queste cose”.

E sullo stop ai campionati?
“Sono a favore. Tra il Milan è stata una delle uniche squadre che due settimane fa ha giocato con il pubblico a Firenze, nonostante avessero già bloccato cinque zone in Lombardia. E anche tra noi tifosi in trasferta c’è stata preoccupazione perché c’erano tanti lombardi. I politici avevano dichiarato che era tutto sotto controllo, ma non ci fidavamo. Penso inoltre che sia inutile lanciare falsi messaggi solo per non allarmare la gente, bisogna dire le cose come stanno. Alla fine in questi ultimi giorni, che sono state dette le cose come stanno, la gente ha cominciato a rispettare le regole”.

Cosa ne pensa della vicenda Boban-Gazidis?
Quello che ha detto Boban è giusto, ma ha sbagliato sede. I panni sporchi si devono lavare in casa. Poi bisogna vedere bene come sono andate le cose. Quello che mi sorprende è che Maldini sia ancora lì. Alla fine è Paolo che ha voluto Boban e pensavo che facesse di tutto per tenerlo. O per seguirlo. Situazione già vista con Leonardo? Su di lui meglio non fare commenti, a differenza sua Zorro è sempre stato un grande milanista; il suo “problema”, se così vogliamo definirlo, è che se ti deve dire una cosa te la dice e gestisce le situazioni in maniera diversa rispetto a Paolo”.

Come vede l’attuale situazione societaria?
“Io lo dico da agosto, da quando si è cominciato a parlare di Arnault, che finché non si definirà la questione stadio Elliott non deciderà se vendere. Per ora non abbiamo una società vera, che ha l’intenzione di rimanere. Si parla prima di un progetto a lungo termine fondato sui giovani, tipo modello Arsenal, e poi della volontà di vendere al primo offerente, è normale che il tifoso sia disorientato. Ci vuole chiarezza e non capisco come non intervengano anche altre figure che orbitano nel mondo Milan come Baresi e Massaro.

E su Gazidis?
Le persone vicine me ne parlano bene, mi dicono che è una persona seria e che ha grande motivazione, però chi può dire che non ci lasci in braghe di tela, vendendo ancora al primo offerente senza avere garanzie? Perché noi siamo il Milan, una delle squadre più blasonate del mondo. Speriamo che questo periodo di stop possa servire a trovare una soluzione. Non tanto per questo campionato, che ormai è condizionato. Probabilmente in Europa League non riusciremo ad entrare, ma a quanto pare è la società stessa che non vuole andarci. Questo è un altro anno buttato, un altro fallimento. In estate, giovani o non giovani, qualcosa sul mercato va fatto perché con questa squadra non si può fare tanta strada”.

Cosa pensa delle dichiarazioni di Scaroni su Ibra e Donnarumma?
“Di solito non parla mai, poi se ne esce con queste cose. Alle volte mi chiedo se abbiamo davvero un presidente….

Ibrahimovic può rimanere?
“È tornato perché a dicembre abbiamo perso 5-0 con l’Atalanta, altrimenti sono convinto che non l’avrebbero mai preso. L’ha fatto capire anche lui. Ibra quando gioca fa la differenza e si è visto anche da una settimana all’altra, con la dipartita di Boban: con Zlatan deluso, con il Genoa è cambiato il gioco e l’atteggiamento degli altri giocatori. Questi sono giocatori senza anima, con il Genoa hanno fatto una pessima figura. Sono fortunati che sono cambiati i tempi, altrimenti sarebbero stati contestati duramente. Contestavamo il Milan di Ancelotti, per dire, quando magari non si vinceva una partita nonostante i grandi successi internazionali. Comunque la società potrebbe anche decidere di tenere Ibrahimovic un altro anno, nonostante il progetto basato sui giovani, per fare da chioccia.

Donnarumma che fine farà quest’estate?
Gigio ha un procuratore, lo stesso di Zlatan, che soprattutto in questo momento ha interesse nel tenerlo al Milan. Mi dispiace, ma sono convinto che andrà via. Perché lo vuole Raiola e perché lo vuole la società, per fare cassa. Poi se Donnarumma ama davvero il Milan potrebbe impuntarsi, ma in questo periodo è difficile che un giocatore giovane e di prospettiva come lui decida di rimanere e non prendere il triplo dello stipendio, oltre che giocare per altri obiettivi. Le bandiere purtroppo non esistono più. Spero che rimanga, soprattutto se si vuole rifondare la squadra sui giovani. E mi fa ridere che la società dica di voler ripartire dai giovani e poi decida di vendere il suo giovane migliore”.

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