HomeIn evidenzaNiente Mourinho al Milan? Peccato, a me il bollito misto piace... 

Niente Mourinho al Milan? Peccato, a me il bollito misto piace… 

Chissà che ne pensano i tifosi del Milan, io dico semplicemente la mia. Il buon José Mourinho, il fu Special One (non lo dico io, ma la sua carriera sia ben chiaro…) ci ha deliziato durante la conferenza stampa al termine di Milan-Roma di una notizia sconvolgente: «Tre anni fa la proprietà del Milan mi voleva a Milano, dopo tre giorni di riflessione dissi di no». Bene qui si diramano due strade: la prima è quella che porta ad un bel ‘E quindi?’. La seconda, invece, alla riflessione. Dedichiamoci alla seconda, detto che anche la prima comunque non mi dispiaceva affatto.

Niente Mourinho al Milan, ce ne faremo una ragione…

Il tecnico portoghese, uscito sconfitto per 3-1 da San Siro, ha rilanciato questa notizia probabilmente sotto l’enfasi del risultato e dell’accoglienza, assai colorita e calorosa, del pubblico rossonero. Il quale non gli perdona e non gli perdonerà mai il suo passato (da vincente, bisogna ammetterlo) all’Inter e la sua totale devozione alla causa nerazzurra, ribadita a più riprese nel corso delle sue interviste post 2010, anno del Triplete. La domanda che mi sorge spontanea è: ma un grande uomo di comunicazione come lui (ricordate il ‘Ma io non sono un pirla?’) non poteva immaginarselo tutto ciò? «Mi fa un piacere tremendo aver preso quella decisione – ha ribadito – sono un professionista, ma esiste spazio per avere delle passioni». Certo, la passione dei tifosi del Milan è per la storia, il presente e il futuro del Diavolo. Lì dove Mourinho, spiace dirlo, ma sarà sempre un nemico.

Una carriera piena di successi, fino ad un certo punto…

Mourinho ci ha detto che fu Leonardo a cercarlo. Se le coordinate temporali sono giuste, doveva essere lui l’uomo scelto prima di Gattuso. Detto che abbiamo visto com’è andata poi avanti la storia di Leonardo con il Milan, analizziamo un attimo la carriera di Mourinho: il tecnico portoghese, oggi 58 anni, nel suo palmares può vantare due campionati portoghesi vinti (2003 e 2004, Porto), una Coppa e una Supercoppa del Portogallo (2003, Porto), quattro Coppe di Lega inglesi (tre con il Chelsea, nel 2005, 2007 e 2015 e una con il Manchester United nel 2017), tre campionati inglesi (sempre con il Chelsea, 2005, 2006 e 2015), due Community Shield (2005 con il Chelea e 2016 con il Manchester United), una Coppa d’Inghilterra (2007, Chelsea), una Supercoppa italiana (Inter, 2008), due Scudetti (Inter, 2009 e 2010), una Coppa Italia (2010, Inter), una Coppa di Spagna (Real Madrid, 2011), un campionato spagnolo e una Supercoppa di Spagna (Real Madrid, 2012), due Coppa Uefa/Europa League (Porto 2003, Manchester United 2017) e due Champions League (Porto 2004 e Inter 2010). 

Il bollito misto non va bene per il Milan

Tanti trofei, moltissimi. Raggiunti sempre con squadre costruite da lui e, spesso, con un’ossatura già esistente. È il caso dell’Inter, ma anche del Chelsea, del Real Madrid e del Manchester United. Che senso avrebbe avuto portare Mourinho sulla panchina di una squadra come il Milan che fino a tre anni fa era in totale rifacimento? Nessuno. Forse José da Setubal ci ha salvati e forse, con quel no a Leonardo, si è salvato anche lui. Evitandosi una figuraccia, l’ennesima verrebbe da dire. Gà, perché se non stiamo parlando di un bollito (a proposito, a me il bollito misto comunque piace…) poco ci manca: dopo l’Inter ha allenato Real Madrid e Chelsea rescindendo, in entrambi i casi, il contratto prima della scadenza, a causa degli scarsi risultati. Successivamente, invece, è stato addirittura esonerato da Manchester United e Tottenham. Siete d’accordo con me che si parla di un allenatore che forse sta vivendo una parabola discendente della sua carriera? Lo dicono i numeri, lo dicono i fatti. José, grazie per aver rifiutato il Milan, te ne saremo per sempre grati.

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