Dopo Stefano Pioli, alla vigilia di Roma-Milan, in conferenza stampa ha parlato anche José Mourinho. Queste le parole del tecnico della Roma:
“Milan? Mi piace – ha detto – giocare contro i migliori e penso di trasmettere bene ai giocatori questa sensazione di affrontare squadre più in alto in classifica e con obiettivi diversi dai nostri. Non ci sono problemi, ma solo motivazioni. Quando io ero in Italia, Pioli non allenava in Serie A. Domani avrò il piacere di conoscerlo e salutarlo prima e dopo la partita. Il suo lavoro ha qualcosa di simile di quello che devo fare io qui. Ha tanto merito in quello che sta facendo, ma mi sembra che si parli di un lavoro della società: dietro di lui ci sono persone come, per dare un esempio, Maldini e ci sono una struttura stabile, una rosa che migliora in ogni finestra di mercato, un’evoluzione del club“.
“Non posso – continua – convocare tutti. I fedelissimi sono tutti i miei calciatori, non solo Mkhitaryan. Lui sta facendo bene, non vado nella direzione di Cagliari per cambiare giudizio. Non è più un ragazzino, ha giocato domenica col Napoli e dopo ha fatto 45 minuti col Cagliari. Avevo bisogno di più profondità e avevo bisogno di El Shaarawy. Quindi gioca? Non ti rispondo. Giocare titolare o no, non mi fa differenza. Resta un fedelissimo. Anche Fuzato lo è e non ha giocato un minuto. Se gioca o no Miki è diverso, ma è un mio fedelissimo. Vogliamo segnare di più e se possibile subire di meno. Guardando ai gol subiti, due in quattro, è una media positiva. Abbiamo giocato contro squadra importante. Con la Juventus uno lo abbiamo anche segnato, nonostante non sia facile. Per vincere bisogna essere equilibrati. E’ un luogo comune: per vincere bisogna segnare e difendere bene. L’organizzazione difensiva è importante e penso che stiamo migliorando. Spinazzola? Sta bene e il processo di riabilitazione sta proseguendo bene. Chi lo ha operato è stato qui due giorni e non ci sono passi indietro. Questa cosa di dire quando giocherà o no preferisco non farla. Abbiamo notizie positive“.
“La vittoria – conclude Mourinho – serve sempre. Non solo contro il Milan. Solo quello vogliamo. Con il Napoli abbiamo visto una squadra che all’ultimo minuto voleva vincere e che all’ultimo corner sembrava si giocasse la vita. Non cambia nulla giocare contro Milan o il Venezia. Questa è una cosa che porta gente allo stadio: anche dopo la sconfitta con la Juve e la Lazio, o dopo la vergogna di Bodo la gente viene allo stadio. Penso che per un atteggiamento di squadra sia così e noi non cambiamo. E’ difficile avere il controllo della gara per 90 minuti, c’è sempre un momento in cui è l’avversario a venire fuori. Il Milan ha Ibra e Giroud che sono molto difficili da marcare. Gol subiti a inizio ripresa? Vedete solo il negativo. Per me sarebbe più frustrante entrare in campo e prendere gol nei primi 5 minuti. Inizio a capire perché l’ambiente romano è difficile, altrove trovi più protezione, ma è divertente anche così“.