Sarà un altro Milan-Roma, ma sarà un Milan-Roma diverso. Perché la gara con i giallorossi del 14 gennaio ha evidenziato uno stato delle due squadre quasi deperite: i meneghini arrivavano a quella sfida depressi dall’eliminazione in Champions League e in Coppa Italia, i capitolini erano a tanto così dal chiudere il rapporto con José Mourinho, cosa poi successa al fischio finale di San Siro.
In questo senso, l’Europa League ha dato tanto ad entrambi i club. Perché per molto tempo i media (il nostro sito compreso) hanno citato la seconda competizione UEFA come ultimo appiglio per salvare la stagione. Ora, quattro mesi dopo, si conferma la regola e si cita anche il percorso in campionato, decisamente su altri binari rispetto alle previsioni.
Similitudini tra le due squadre ci sono effettivamente. Basta pensare a come si siano rialzate in Serie A inaspettatamente (addirittura il Milan ha il miglior rendimento del campionato da marzo a questa parte), e la prossima edizione della Champions League è un obiettivo vivido per tutte e due. L’arrivo di De Rossi ed il quasi addio di Pioli sono stati il motore che ha portato avanti i giocatori: dimostrare al nuovo, mantenere il posto al “vecchio“.
Sul campo non c’è stato niente di equilibrato invece. Il Milan lo scorso tre mesi fa ha preso a pallate la Roma, sia sul piano tattico che nel risultato. Il 3-1 ha evidenziato la demotivazione dei rivali, mentre l’orgoglio rossonero lo si è visto nel primo gol da milanista di Adli e nella botta di rabbia di Theo Hernandez. Un solo errore, quello del rigore di Davide Calabria che ha permesso a Paredes di battere Maignan.
Sarà un altro Milan-Roma, ma guai a concedere agli entusiasti ragazzi di De Rossi il minimo centimetro. Perché la vittoria del derby dopo due anni fa tanto, il successo europeo con il Feyenoord è epico mentre con il Brighton è netto. La Roma è contenta di giocare insieme e lo fa bene. E in questo somiglia tanto al Milan. Due squadre piene di prospettive per il finale d’annata si scontrano per il bello del calcio italiano. San Siro e l’Olimpico, forse, non sono pronti allo spettacolo che può diventare questo Euroderby.