Il Chief Scout del Milan, Geoffrey Moncada, è stato intervistato da l’Equipe. Ecco le interessanti dichiarazioni del talent scout rossonero.
Le differenze tra Italia e Francia: “In Francia i club sono determinati a far uscire giocatori più che a vincere le competizioni giovanili: una società come l’Angers inserirà i suoi migliori giovani direttamente in prima squadra. L’esempio della Gambardella è lampante. È la Coppa dei migliori under 19. Ma il più delle volte non sono rappresentati i club più grandi: saranno tentati e poco importa. In Italia le big devono essere sempre presenti. La Gambardella, la finale si vede quasi da nessuna parte, mentre si riprende il Campionato Italiano Under 19. C’è pressione. Juventus, Milan e Inter devono vincere, se no vengono distrutte dalla stampa. In Youth League, in questa stagione, il Marsiglia è stato demolito (4 sconfitte e 2 pareggi). Non ne abbiamo parlato molto, noi del Milan non abbiamo perso una partita (4 vittorie e 2 pareggi) e c’erano molti articoli per dire che avevamo rispettato la concorrenza e dato una buona immagine all’Italia“.
I giovani francesi sono pronti già pronti prima degli altri?: “Non lo so, ma in generale non hanno paura. Uno spagnolo, un italiano o un tedesco, avrà paura di perdersi. Quando parlo con Mike Maignan, non ha pressioni, gioca e basta. Potrebbe essere la nostra mentalità. In Italia, se un giovane sbaglia, diranno subito che non è pronto e resterà in panchina per un bel po’… In Francia no“.
Sul mercato dei giovani francesi: “Ho visto Strasburgo-Troyes (2-3, lunedì), c’erano giocatori come Wilson Odobert (18 anni), Habib Diarra (19 anni) e Ismael Doukoure (19 anni) titolari, non è una cosa normale. Viaggio molto come reclutatore e quello che vedo è che il mercato più forte è quello francese.Non mi fa impazzire il Brasile: è troppo costoso e implica difficoltà di adattamento. In Francia il mercato è mostruoso: in ogni club, in ogni generazione, ci sono giocatori interessanti. Vedo che i club reclutano molto all’estero, ma ciò non funziona tanto e allora inseriscono giovani del settore giovanile. Il Rennes ha acquistato Jeremy Doku e Kamaldeen Sulemana, che sono buoni giocatori, ma alla fine, sono Desire Doue (17 anni), Arnaud Kalimuendo (20 anni), Lesley Ugochukwu (18 anni) che giocano. Il Monaco ha acquistato Myron Boadu e Takumi Minamino, ma è Eliesse Ben Seghir (17 anni) che gioca. A Lione, fortunatamente sono Malo Gusto (19 anni), Castello Lukeba (20 anni) e Rayan Cherki (19 anni): questi sono i giocatori che vengono a trovare i reclutatori stranieri, non i loro partner. Non possiamo immaginare il numero di reclutatori che vengono in Francia. I club stranieri hanno scout nel Paese, uno per il Nord e uno per il Sud“.