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Moncada a DAZN: “Vi spiego come funziona l’algoritmo e come lavora il nostro team di scout. Il Milan ha un gruppo speciale”

Geoffrey Moncada è stato intervistato a DAZN. La chiacchierata, molto lunga e davvero interessante, svela gli aneddoti sui dietro le quinte di Milanello e sulle operazioni di mercato.

La sua giornata:Parcheggio veloce, vado subito in sala colazione e c’è un meeting con Zlatan e Kirovski. Cominciamo subito sulla settimana, parliamo di tutto quello che dobbiamo fare, di tutte le partite che abbiamo visto…Dopo guardiamo l’allenamento, parliamo con l’allenatore e lo staff. Parliamo con la comunicazione. Con Milan Futuro, un’altra squadra che abbiamo. Devi essere presente per loro tutti i giorni. Non ci sfoghiamo mai con i giochi, abbiamo troppo lavoro! I giocatori, invece, devono avere il loro spazio“.

L’algoritmo:Usiamo il database, che ci dice se un giocatore importante c’è da vedere. Prima in video con gli scout, per vedere qualcosa di interessante, e poi live. Prima dobbiamo conoscere il giocatore. Abbiamo 10 scout, 5 in Italia e 5 fuori. Su di loro abbiamo una metodologia di lavoro. Hanno una zona particolare da vedere: prima guardano in video tutta la settimana e a fine settimana vanno live per confermare o no. E dopo provo ad andare anche io. Dal vivo è diverso: vedi cose come la velocità, l’impatto nei duelli…”.

L’acquisto di Fofana:Prima sono andato a Strasburgo a vedere l’allenamento, era aperto al pubblico. Oggi non è possibile, è molto difficile entrare in un centro sportivo. L’allenamento è buono, ma dipende che sessione vai a vedere: una pratica dopo la partita è diversa rispetto al resto della settimana. Ho visto in lui un giovane con fiducia, un ragazzo che ha lavorato tanto in allenamento, e dopo la relazione con i tifosi era interessante. Sempre con il sorriso, sempre aperto. Mi è piaciuto: il primo anno era già titolare allo Strasburgo, in Ligue 1. Non ha fatto un percorso nel settore giovanile, eppure mi è bastato vedere come si allena. Sono arrivato a gennaio 2019 a Milano, e lui era osservato dai miei tempi al Monaco. E poi ho portato il mio database qui, lo abbiamo visto. Ha iniziato a giocare ogni partita in Ligue 1, e i club inglesi e tedeschi sono arrivati. È stato difficile. Lo abbiamo seguito fino a Monaco“.

Il database:Sono informazioni e relazioni che durano da anni. Ti aiutano per vedere la crescita di un giocatore. Dobbiamo rimanere umili: magari un ragazzo non mi piace adesso, ma tra tre anni finalmente può piacerci. Dobbiamo sapere cambiare idea“.

Su Leao:L’avevo visto a Lisbona a 17 anni, come numero 10 e seconda punta. Era molto libero, interessante. Longilineo, tecnicamente super. Ha fatto gol con fiducia. Mi sono detto che dovevamo seguirlo, poi sono arrivati tutti gli osservatori e la Nazionale. Non sono il primo ad averlo visto. Vedere una partita così…me lo sono subito segnato. Abbiamo fatto una short-list, c’era bisogno di prendere un terzino sinistro. In quella lista c’era Leao, Malen, Marcus Thuram, al tempo al Guingamp. Questo tipo di profilo. Oggi i tre stanno facendo bene, ma immagina quattro/cinque anni fa. Era difficile. Leao giocava al Lille. Solo sei mesi da titolare e l’abbiamo portato a Milano. Non è facile. Siamo sempre molto duri con i giocatori, ma dobbiamo lasciare loro del tempo“.

Creare un gruppo:Dobbiamo lasciare spazio. Abbiamo anche tante nazionalità diverse, e dobbiamo fare gruppo. Devono spendere del tempo qui tra Playstation, ping pong e biliardo. Hanno tutto. Qui i ragazzi stanno bene, e si sfogano prima o dopo l’allenamento. A Milanello si mangia benissimo, meglio che in Francia!“.

La trattativa più particolare:TJ Reijnders. Era un ragazzo uscito dopo, seguito da tanti anni nell’AZ B. Sono andato a vedere la Coppa del Mondo U20 in Argentina, e ho conosciuto i suoi procuratori in Italia. La trattativa è cominciata in Argentina, non in Olanda. L’Argentina serve sempre, come per Enzo Fernandez. La trattativa è iniziata a maggio. Reijnders ci ha messo tempo del tempo per arrivare, è andato anche in prestito. Come scout ti chiedi il perché non abbia giocato, ma lo abbiamo continuato a seguire. Ha giocato in Europa League contro Lazio e West Ham, e ho pensato che sapesse fare tutto. Bravo, sempre positivo e avanzato. Mi è piaciuto come profilo. Ho pensato di portarlo al Milan per vedere cosa succede. Abbiamo fatto il meeting con Pioli a giugno, e lui ci ha detto che serviva un centrocampista di regia, un numero 8. Un mix che fa tutto. L’ho presentato a Stefano. Mi ha detto che gli è piaciuto e abbiamo fatto tutto“.

Sui meeting con il resto della dirigenza:L’anno scorso abbiamo parlato di tutti i giocatori che abbiamo preso. Parliamo di tante cose, anche con Furlani: budget, mercato, rinnovi, tattica“.

I rinnovi:Tutti sono contenti al Milan. Stiamo lavorando sui rinnovi, penso che dobbiamo chiudere. Abbiamo delle buone novità. Dobbiamo aiutare i nostri giocatori, avere un buon rapporto e portare fiducia. Con Zlatan e me non hanno problemi. Siamo giovani e siamo qui per aiutare la squadra“.

Su Theo Hernandez:L’ho visto all’Atletico Madrid, in Youth League, quando ero a Monaco. Dopo il Real Madrid l’ha preso, lì è stato impossibile…poi lo abbiamo seguito all’Alaves e alla Real Sociedad. Aveva dati incredibili“.

Su Fonseca:Paulo ha uno stile di gioco. Lo abbiamo visto al Lille, e ha un tipo di gioco. A Milano dobbiamo controllare la palla, essere solidi su questo punto. Paulo ha capacità di lavorare sugli allenamenti, che sono molto interessanti. Lavora sulla fase individuale e collettiva: può lavorare con tutti i centrocampisti, fare un lavoro specifico dopo l’allenamento, prendendoli e preparandoli singolarmente. Siamo a novembre. Sono sicuro che a fine stagione molti giocatori faranno step importanti“. 

Evoluzione come top club:Vogliamo arrivare tra i top 5 europei. Come City, Liverpool, Bayern, ecc. Noi vogliamo essere vicini, ma non è facile. Anche il Liverpool ci ha messo 8 anni, prima non era così. Hanno fatto un lavoro importante, hanno creato una strategia con un coach che ha un metodo di gioco. Vogliamo fare lo stesso con idee chiare“.

La situazione di Leao:Ora è totalmente diversa. Dopo Madrid e la Nazionale sta bene, ma magari tra due mesi torna a fare fatica. Per lui o per un altro giocatore. Dobbiamo accettarlo, non sarà sempre perfetto, sennò sarebbe troppo facile. Su due mesi dobbiamo accettare le difficoltà. Le panchine? Io e Zlatan parliamo con lui, dobbiamo essere sempre positivi. Si lavora sempre qua e si tiene tutto al chiuso. Siamo una famiglia tra noi, non sarà sempre perfetto“.

Su Morata:Esempio perfetto del non-algoritmo. Abbiamo preso il capitano della Nazionale spagnola campione di tutto e che ha già giocato in Italia. Ha una leadership incredibile, ero totalmente convinto di prendere Morata. Un ragazzo perfetto per noi, ha una mentalità importante per lo spagnolo. La trattativa è nata parlando con l’agente, c’è anche questo lavoro da fare per trovare il deal. Zlatan ha parlato con Alvaro perché lo conosce, poi abbiamo parlato insieme. Morata non è un calciatore da database“. 

Su Milanello:Non ho visto tanti centri sportivi così. Mi piace tanto perché possiamo avere una vista su tutti i campi, e si vede che c’è grandezza“.

Continuare a fare scout anche da direttore tecnico:Quando ero capo scout quasi ogni weekend ero fuori a vedere partite, che sia Italia o altri Paesi. Non lo faccio più. Magari faccio una giornata: il sabato giochiamo noi, la domenica sono a vedere un’altra partita. Penso che sia normale esserci in incognito. Voglio solo vedere il giocatore, vedere la posizione e la pressione. Dal vivo vedi tante cose“.

Gli step per un interesse rossonero:Il primo passo è guardare la nostra squadra. Ci chiediamo cosa manca, dove possiamo fare di più. Usiamo il database, ci aiuta a guardare i talenti degli altri Paesi. Puoi essere il più grande scout del mondo, ma non vai a vedere il campionato norvegese o sudamericano dal vivo. Il database ci dice che c’è un giocatore giovane, molto interessante con i dati in Argentina o in Brasile“.

Il futuro nel mercato:Abbiamo già cominciato a parlare di profili. Sappiamo già chi vogliamo, saranno per giugno. Abbiamo una short-list. Cominciamo con il profilo che manca e poi andiamo di short-list. Se parlo a novembre è difficile per noi acquistare…Magari il prossimo weekend vado a vedere questi giocatori o mando qualche scout. Mi tocca cambiare nome o mi seguite“.

La squadra attuale:Lavoriamo insieme ogni giorno, abbiamo un bel team di lavoro. Siamo giovani, abbiamo fame e vogliamo fare di più. Per lo scudetto ci siamo già da quest’anno. Abbiamo sofferto tanto nelle prime partite, però nelle grandi partite siamo presenti. Lo abbiamo visto contro l’Inter e contro il Real Madrid. Chiediamo concentrazione, ma quello è un lavoro mentale“.

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