È stato ufficialmente respinto il ricorso presentato da Milan e Inter nel 2022 contro il Comune di Milano, a riportarlo sono i colleghi di Calcio e Finanza. A cosa era dovuto? I due club meneghini chiedevano che il corrispettivo dovuto a Palazzo Marino per le stagioni 2019/20 e 2020/21 per la concessione dello Stadio Meazza venisse rideterminato, tenendo conto delle limitazioni di accesso imposte dalla pandemia di Covid-19.
Ciò che i due club contestano è la stima, fatta da parte del Comune, del contratto d’affitto dove riduceva si il canone nell’ottobre 2021, ma aggiungeva nel calcolo degli incassi anche le somme derivanti dai diritti televisivi.
Nel ricorso presentato da Milan e Inter viene contestata la decisione del Comune riguardo i diritti tv. Ma i giudici del Tar per la Lombardia non la pensano così, infatti: “Nel periodo della pandemia l’abbonamento alle pay tv ha costituito l’unico modo per poter assistere alle partite della propria squadra, sostituendo interamente la modalità in presenza e passando così da modalità alternativa per seguire le partite a modalità ordinaria, a causa delle restrizioni di accesso. Del resto, presupposto fattuale, oltre che logico, per poter beneficiare dei diritti televisivi, come per la visione in presenza della partita attraverso l’acquisto di un biglietto di ingresso, è lo svolgimento della competizione all’interno dello Stadio Meazza e, pertanto, diventa irragionevole differenziare, nella nozione di incassi, gli uni (i diritti televisivi) dagli altri (i biglietti di ingresso), posto peraltro che la trasmissione delle partite tramite la tv ha il principale effetto di allargare il potenziale numero di spettatori“.
Non sono dovuti quindi sconti oltre a quelli già stati effettuati.