Strano, anomalo, insolito. Decidete voi l’aggettivo, ma l’avvicinamento al derby della Madonnina di sabato 16 settembre è tutto fuorché normale. Milanello vive un momento particolare, iniziato tre giorni fa e che continuerà almeno fino a martedì, giorno della ripresa degli allenamenti. Infortuni, problemi fisici, ansie e… nemici in casa.
Nemici e vecchi amici… in casa
Partendo da quest’ultimo punto, è un evento più unico che raro, anche solo ad immaginarselo, che nella settimana della stracittadina ben cinque giocatori della rivale si allenino nel proprio fortino, nel proprio centro sportivo.
Carnago, infatti, è la casa della Nazionale italiana oggi e domani in vista del match contro l’Ucraina e la folta rappresentanza nerazzurra scoprirà (per qualcuno è già familiare), la dimora del nemico. Darmian, Bastoni, Dimarco, Barella e Frattesi, ma non è finita qui. A Milanello si incontrano vecchie conoscenze che hanno lasciato un segno indelebile: Donnarumma, Romagnoli e Tonali, quel nucleo azzurro che si pensava potesse essere insieme a Calabria una base del futuro della Nazionale. Solo uno è rimasto. E non è nemmeno convocato.
Milanello è anche la seconda casa da commissario tecnico di Luciano Spalletti, dopo i giorni nel quartier generale di Coverciano. Quel centro sportivo di cui poteva acquisire le chiavi quasi quattro anni fa, quando il club rossonero esonerò Marco Giampaolo. Era lui la prima scelta, ma i problemi con la risoluzione del contratto nerazzurro portarono i dirigenti a puntare su Stefano Pioli. Il resto è storia.
Sarà storia di questa settimana anche la defezione o meno di alcuni elementi chiave della rosa a disposizione del tecnico emiliano. Appreso che i problemini di Maignan e Theo Hernandez siano di poco conto, restano da risolvere tre situazioni.
Una settimana, tre situazioni da risolvere
La prima concerne la difesa, già priva dello squalificato Tomori e forse anche del sostituto naturale, Kalulu. Il problema muscolare verrà valutato in questi giorni, ma la presenza nel derby resta un grande dubbio.
La seconda riguarda Giroud e la sua caviglia, per il quale filtra, ad oggi, un cauto ottimismo. Per intenderci, più di quello che filtra per il centrale difensivo.
La terza sono i nazionali che arrivano dall’altra parte del mondo, Pulisic e Musah. Il centrocampista andrà sicuramente in panchina, mentre l’attaccante si giocherà un posto con Chukwueze e, nonostante il rientro a soli due giorni dal match, appare favorito. Le sue condizioni di giovedì saranno indicative in vista dell’Inter e del Newcastle. La sosta volge verso il termine, con l’augurio di non avere altre cattive sorprese.