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Matrimonio che s’ha da fare? Zaniolo-Milan: cosa va e cosa non va nel possibile affare

Cerci, Honda, Suso, Castillejo, Saelemaekers, Messias: ecco le sei ali destre degli ultimi 10 anni rossoneri. Un ruolo che spesso è stato indicato come bisognoso di un upgrade a livello qualitativo e realizzativo, ma che non ha trovato ancora il padrone giusto per il salto di qualità. Finora.

Paolo Maldini era stato abbastanza chiaro prima di Milan-Torino di Coppa Italia: “Mercato? Non ci scostiamo dalla sostenibilità. Tutti versano lacrime di coccodrillo sui bilanci. A gennaio non faremo nulla“. All’orizzonte, però, sembra potersi creare un’occasione particolarmente accattivante e che, visto il momento della squadra, potrebbe significare qualcosa in più. Stiamo ovviamente parlando di Nicolò Zaniolo e del suo probabile addio alla Roma dopo lo strappo prima del match contro lo Spezia, per il quale avrebbe chiesto di non essere convocato.

Zaniolo-Milan: cosa va

Innanzitutto bisogna ripartire dalla considerazione iniziale: l’esigenza del salto di qualità sulla fascia destra. Perché l’attuale numero 22 giallorosso lo garantirebbe, almeno sulla carta?

La questione realizzativa. Da quando è arrivato alla Roma, nelle tre stagioni in cui è stato impiegato (escludendo quindi quella attuale) ha siglato almeno 6 gol in tutte le competizioni in ogni annata. 6 gol in quella 2018/2019, 8 in quella 2019/2020 (in mezzo la prima rottura del legamento crociato del ginocchio), 8 in quella 2021/2022. Alexis Saelemaekers ha timbrato il cartellino solamente cinque volte totali nelle due stagioni intere giocate in rossonero (2020/2021 e 2021/2022), mentre Junior Messias è arrivato a 6 nella scorsa.

La pericolosità e le armi a disposizione. Da tanto tempo si imputa al Milan uno schema Leao-centrico: palla al portoghese ed è lui che deve creare i pericoli. Il lato destro del campo è spesso visto solamente come funzionale al contenimento, un po’ per le caratteristiche di Saelemaekers, un po’ per quelle di Messias. Zaniolo porterebbe la strapotenza fisica e lo strappo in un ruolo a lui più congeniale perché avrebbe più spazi laterali a disposizione rispetto alla posizione attuale nel 3-4-2-1 di Mourinho.

La voglia di rivalsa. I primi tempi alla Roma avevano mostrato uno dei talenti più cristallini del calcio italiano, ma è stata una lunga discesa che l’ha portato fino ad oggi. Spesso bistrattato e considerato non all’altezza dei più grandi a livello tecnico, Milano e l’ambiente rossonero potrebbero restituirgli la tranquillità e soprattutto le motivazioni per sbocciare nuovamente.

Talento italiano. Non c’è un vero e proprio problema liste in casa rossonera, ma certamente portarsi a casa un elemento azzurro farebbe comodo, vista anche la possibile dipartita di Mirante a fine stagione.

Zaniolo-Milan: cosa non va

Per ogni medaglia, però, ci sono due lati. E se finora abbiamo evidenziato quello positivo, bisogna sottolineare anche quello negativo.

La questione economica e la formula. Al momento la Roma non sembra muoversi dalla richiesta iniziale: cessione a titolo definito o in prestito con obbligo di riscatto certo. Sulle cifre restano dei dubbi, perché si parlava di 35-40 milioni, ma l’offerta del Tottenham per un prestito con obbligo al raggiungimento di determinate condizioni si basava su 20-25 milioni di euro. I capitolini sanno di dover monetizzare dalla sua cessione, in virtù del fatto che all’Inter, suo ex club, spetterebbe il 15% sulla rivendita del giocatore. Il Milan non sembra intenzionato ad un affare a titolo definitivo e valuterebbe solo il prestito. Strada in salita e la concorrenza della Premier non aiuta.

La questione comportamentale. Un discorso che va diviso tra atteggiamento in campo e fuori dal campo. Se sul terreno di gioco gli viene spesso attribuito un certo egoismo, fuori è stato invischiato negli ultimi anni in situazioni infelici a livello personale, non ultimo lo strappo proprio con il club giallorosso. Il Milan ha dimostrato di saperci fare con giocatori dal carattere fumanti (vedasi Theo Hernandez), ma ne vale davvero la pena?

La questione infortuni. La sfortuna si è abbattuta su Nicolò Zaniolo negli ultimi anni e i due gravi infortuni non fanno che confermare questa teoria (due rotture del legamento crociato). Oltre a questi però, l’ex Inter si è fermato spesso nel corso della scorsa stagione. Vista la tendenza di Milanello, non è certo un buon presagio.

Milan-Roma: Theo Hernandez, Nicolò Zaniolo (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan-Roma: Theo Hernandez, Nicolò Zaniolo (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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