Sì alla ristrutturazione di San Siro, no allo stadio nuovo. Il quartiere del milanese si è espresso circa la possibilità di riammodernare il Meazza, presentata venerdì da WeBuild a Milan e Inter. Uno studio preliminare di fattibilità di cui vi abbiamo parlato nella giornata di ieri, ma del quale emergono nuovi particolari sui quotidiani odierni.
Il quotidiano la Repubblica, nella sua edizione milanese, analizza oggi la posizione dei residenti e dei Comitati circa l’ipotesi di WeBuild. La risposta è positiva, a patto che i lavori portino anche la rigenerazione del quartiere. Come riportato, la rivoluzione del quartiere prevista per la costruzione di un San Siro bis non ci sarà perché gli investimenti sono decimati, ma la condizione posta dal sindaco Sala è quella di un impatto positivo sulla zona. Appuntamento tra una decina di giorni per i club: si avrà modo di entrare nel dettaglio del progetto.
Il Corriere della Sera, sempre nella sua edizione milanese, svela invece alcuni dettagli del progetto. Il primo anello verrebbe completamente abbattuto e ricostruito con una doppia fila di sky box. I posti premium verrebbero quadruplicati, passando da 2.900 a 13.000. Si ovvierebbe al problema della riduzione dei posti per i tifosi attraverso l’eliminazione del tabellone luminoso e completando la chiusura del terzo anello. La capienza finale sarebbe tra i 72mila e i 74mila posti.
Chi si occuperebbe dei lavori sarebbe un gruppo australiano specializzato nelle cantierizzazioni che avrebbe garantito la chiusura dei lavori in tre anni, con il grosso concentrato da maggio a settembre, così da permettere alle squadre il normale svolgimento delle attività al Meazza. Davanti ai Gate 8, 9 e 10 verrebbe realizzata una struttura di 9mila metri quadri che si connetterebbe allo stadio con delle passerelle e che comprenderebbe museo, bar, ristorante e uffici delle squadre.
