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MP ESCLUSIVO – Dalla guerra in Ucraina alla partita contro il Milan: la storia di Maksym Vorobiei

La redazione di MilanPress.it vuole raccontarvi la storia di Maksym Vorobiei, giovane prospetto della Feralpi Salò U-17 che incontrerà il Milan (il 21 settembre) nel girone A-B del relativo campionato. Il classe 2007 è figlio d’arte, il padre Andrij ha giocato nello Shaktar Donetsk nei primi anni 2000 (secondo top scorer del club dopo Luiz Adriano).

Maksym inizia, prima, la propria vita calcistica nelle giovanili dello Shaktar per poi passare nell’Arsenal Kiev, ma il fato è imprevedibile e nel 2022 il giovane calciatore è destinato a scappare dalla sua amata Ucraina, insieme alla madre, per via della maledetta guerra. Madre e figlio intraprendono un nuovo percorso in Italia: il ragazzo veste la casacca della G.S.D La Spezia (non riuscendo ad essere tesserato dall’Alcione) dove riesce a incantare grazie alla sua tecnica ed alle proprie caratteristiche fisiche.

Vorobiei, fortunatamente, nella nostra nazione trova le giuste persone. Il presidente de La Spezia, Matteo Siani, chiede consulenza ad Alessandro Colli per trovare una sistemazione che possa risultare all’altezza del talento dimostrato dal ragazzo.

Maksym riesce ad approdare nella Feralpisalò, con la squadra di Salò e Lonata del Garda affronterà il Diavolo. I rossoneri sembrano incastrati nella storia del ragazzo: il padre del talento 2007 ha giocato, nella nazionale ucraina, con Shevchenko.

Noi siamo persone fortunate, non possiamo pensare minimamente agli orrori delle vicende belliche e possiamo solo sorridere e piangere di gioia, allorché veniamo a conoscenza di epiloghi positivi. Tutta la nostra redazione si stringe intorno a Maksym ed alla sua famiglia, augurandogli le migliori fortune sia calcistiche che personali.

Queste le parole, rilasciate ai nostri microfoni, del presidente Matteo Siani:

Riguardo al talento ucraino: “Maksym con noi ha giocato con i 2007 e con la Juniores. É bravo nei movimenti, c’è molto potenziale ma deve migliorare. Il ricordo più bello che ho di lui è la sua esplosione di gioia alla rete segnata con la Juniores. Maksym è una persona ambiziosa, vuole diventare un grande giocatore anche per via del padre. Le basi ci sono, il ragazzo è molto convinto di fare bene”.

Sull’amore incondizionato per il pallone: “Ho sempre giocato a calcio, ho fatto varie categorie dilettantistiche. A La Spezia ho iniziato allenando i ragazzi e poi son diventato presidente. Abbiamo fatto un bel centro sportivo e ci stiamo divertendo”.

Per avere un quadro più ampio del giovane calciatore, abbiamo deciso di intervistare il direttore sportivo de La Spezia. Queste le parole di Angelo Santoro:

Riguardo a Maksym: “Appena l’ho visto, ho subito percepito il suo talento e l’ho voluto tesserare immediatamente. Non c’era bisogno di vederlo in campo, si percepiva già dalla camminata la sua classe. Con noi ha iniziato a parlare l’italiano ed è stato bellissimo poter fare gruppo. Maksym ha una qualità sopraffina e calcia con entrambi i piedi, è un calciatore di categoria superiore e per crescere deve calcare palcoscenici più importanti”.

Ma perché fermarci qui? La curiosità era troppa e dovevamo alimentarla, così abbiamo deciso di scambiare qualche chiacchiera sia con il calciatore che con la madre. Queste le parole di mamma Oksana:

Riguardo le differenze tra Milano e Kiev: “Milano è un posto bellissimo, è il centro finanziario d’Italia. Milano, con un bellissimo patrimonio culturale, offre uno stile di vita esclusivo e molte opportunità. La gente a Kiev va sempre di fretta, mentre i milanesi sono tranquilli, bevendo un cappuccino al mattino o un aperitivo la sera. A Kiev puoi risolvere velocemente qualsiasi problema, mentre qui i tempi burocratici sono più lunghi, ma mi sono già abituata”.

Sul ricordo più bello che porta del figlio: “Ci sono tanti momenti belli che mi portano alle risate ed ai sorrisi di mio figlio. É sempre interessante e divertente passare il tempo con lui. Ricordiamo spesso i bei momenti del passato”.

Riguardo al futuro calcistico del figlio: “Ho iniziato a pensare che il calcio sarebbe stato il futuro di Maxim quando ha iniziato a camminare, perché il suo amore per il pallone lo ha accompagnato fin dalla nascita. Mio figlio conosceva a memoria tutti i giocatori dei club, i risultati delle partite e la storia del calcio. L’ho visto preoccuparsi quando non poteva allenarsi per motivi di salute, ha sempre avuto uno spirito di squadra”.

Concludiamo con le dichiarazioni di Maksym:

Sul proprio idolo calcistico: “Sono sempre stato attratto da Neymar, lui è riuscito ad avvicinare molti bambini al calcio, prima davanti alla televisione e poi sul campetto di gioco grazie alla propria magia calcistica. Neymar riusciva a rendere tutto semplice con la palla, aveva un talento che il mondo aveva visto solo un paio di volte. La sfera era incollata ai suoi piedi e superava i migliori difensori con estrema semplicità e con eleganza, per me così dovrebbe essere il calcio. Ricordo molti giocatori tecnici di qualità come: Henry, Kakà ed Eden Hazard, ma non li ho visti tutti giocare. Neymar mi ha attratto al mondo del pallone per via delle proprie qualità”

Riguardo al giocatore a cui si ispira: “Mi ispiro a Jude Bellingham. Jude è un giocatore completo e ha tutte le qualità come centrocampista: è veloce, tecnico ed ha la giusta grinta. Alla sua giovane età è già considerato uno dei migliori calciatori al mondo ed ha sempre avuto qualcosa in più rispetto ai suoi coetanei, fin da quando giocava a livello accademico. Mi ispira molto e giocando in una posizione simile guardo le partite del Real Madrid, cercando di imparare dalle sue giocate”.

Sul mondo del pallone: “Il calcio è la cosa più importante della mia vita, ovviamente dopo la mia famiglia. Mi affascina il solo pensiero di scendere in campo e non riesco a resistere più di una settimana senza il pallone. Per molte persone questo gioco è una passione, come lo è stato per me fin dall’infanzia. Ho capito che il calcio poteva essere anche il mio futuro da quando non avevo più solo voglia di giocare sul campo, ma anche di lavorare duramente”.

Riguardo al papà Andrij: “Mio padre mi ha dato alcuni consigli quando ero più giovane e lo fa ancora oggi. Quando ero in Ucraina mi ha spiegato come comportarmi sul campo, ma ho anche imparato da solo. Non ci siamo mai allenati insieme, nonostante io glielo avessi chiesto da anni. Il fatto che lui sia un famoso calciatore in Ucraina non deve avere effetti su di me che voglio diventare un calciatore in Italia”.

Sui momenti difficili: “Per me qualsiasi sport è il modo migliore per superare i momenti bui e per sfogarsi. Il calcio ha un posto speciale nel mio cuore, perché ho capito che sarebbe stato sempre al mio fianco con qualsiasi avversità contro. È sempre stato così, se passavo una brutta giornata o succedeva qualcosa di brutto nella mia vita, scendevo in campo senza dar peso ai pensieri negativi. Quando scendo in campo sono una persona felice. Dopo l’allenamento, forse, mi ricordo dei miei problemi perché sono così stanco che non riesco più ad avere la forza di preoccuparmi o di arrabbiarmi”.

Maksym Vorobiei
Maksym Vorobiei

 

 

 

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