La prima giornata del nuovo campionato con il tricolore sul petto è andata discretamente bene per il Milan: 4-2 contro un avversario storicamente ostico come l’Udinese, per fisicità e qualità tecniche dei suoi giocatori. I rossoneri hanno superato il test con qualche piccolo problema (in primis l’approccio come già mostrato in amichevole), ma anche diversi spunti positivi.
I più grandi portano sicuramente i nomi di Ante Rebic e Brahim Diaz, entrambi autori di gol (il croato ben due) e reduci da una stagione tutt’altro che positiva. Insieme a loro uno dei migliori è stato Theo Hernandez. Il numero 12 (ex numero 18), il numero 19 e i bianconeri: un rapporto che continua anche a due anni e mezzo di distanza.
Rebic e Theo Hernandez
19 gennaio 2020, 13 agosto 2022: sempre Milan-Udinese, sempre Rebic e Theo Hernandez, risultato diverso ma uguale (3-2 e 4-2). In entrambi i casi l’ex Eintracht con la doppia marcatura e il francese con la singola: cambiando l’ordine degli addendi (ordine cronologico gol), il risultato non cambia.
Quel Milan iniziava il percorso che poi lo ha portato due stagioni dopo sul tetto d’Italia, mentre questo cerca di continuare quel percorso che lo ha portato lassù. Il comune denominatore è il progetto, la crescita dei giocatori, Stefano Pioli e i suoi schemi sempre pronti a cambiare.
Rebic e Pioli
Il rapporto tra i due è sempre stato speciale. Il tecnico rossonero non ha mai risparmiato complimenti al suo giocatore, mostrando sempre la sua stima per lui. Le sue parole nel post-partita di Milan-Udinese sono solo l’ultimo esempio: “Ante è un giocatore fortissimo, si sa muovere, sa legare il gioco e sa andare in profondità. Ha tutte le caratteristiche per essere importante: lo so io, lo sa lui. Ha iniziato con la mentalità giusta. Come ha lavorato senza palla e nello smarcamento ci ha dato tanto: complimenti“.
E poi la sua posizione da centravanti mobile che tanto bene aveva fatto nella scorsa stagione, ritagliata su misura per lui dall’allenatore emiliano. Nella prima frazione non ha dato punti di riferimento ai centrali della difesa bianconera, svariando sulla destra e sulla sinistra, favorendo l’accentramento delle ali Messias e Leao. Per non parlare del pressing forsennato e della garra dimostrata. E poi i gol, entrambi da attaccante vero. Pioli può sorridere: Ante Rebic è tornato e vuole riscattarsi.