HomePrimo PianoMilan, sarebbe un tricolore controtendenza: ecco cosa dicono i numeri

Milan, sarebbe un tricolore controtendenza: ecco cosa dicono i numeri

Un altro campionato sta giungendo al termine, e questa volta, dopo anni, il Milan si ritrova al primo posto a 3 giornate dalla fineUn risultato straordinario, che rende l’idea dello splendido percorso iniziato nel 2020, dopo la pesante sconfitta nella trasferta di Bergamo. I rossoneri hanno subito una vera e propria metamorfosi, passando da squadra incompleta, poco determinata e quasi provinciale, a squadra tosta, compatta e soprattutto forte. La dimostrazione, sono appunto i numerosi big match vinti, nella quale la squadra di Pioli ha espresso un gioco entusiasmante, applicando personalità e carisma. La domanda, però, che sorge spontanea è: basterà per tornare a vincere lo scudetto? L’Inter, seppur scarica nelle ultime settimane, è lì, a due punti, e non aspetta altro che un passo falso del diavolo. Ma l’impressione, è che nessuno, dei rossoneri, voglia sciupare questa enorme occasione.

Analizzando i campionati degli ultimi 20 anni, ovvero dal 2002 in poi (in cui il Milan è riuscito a conquistare due scudetti), si può notare quando influisca sia segnare molte reti, che difendere e subire pochi gol. È capitato, però, che a vincere non siano state le squadre con la migliore differenza reti, ma quelle che hanno mostrato maggiore equilibrio. Nelle stagioni 2001/02 e 2002/03, fu la Juventus a conquistare la Serie A,  ottenendo il massimo risultato grazie ad una difesa compatta, ed un attacco sfavillante. Mentre nel 2004, furono i rossoneri a vincere, ed in quella occasione, la squadra di Ancelotti non realizzò più gol di tutti, e non subì neanche meno reti. Semplicemente, fu costante nei risultati, staccando la Roma di ben 11 punti. Negli anni successivi, nell’epoca post Calciopoli, ci fu un dominio quasi incontrastato dell’Inter, che conquistò vari campionati, alcuni in maniera incontrastata, tranne nella stagione 2009/10, ma sempre con i numeri dalla sua parte, tra differenza reti ed altro. Arrivando poi, alla stagione del ritorno al titolo per il Milan: l’approdo di Ibrahimovic, Robinho e Cassano, favorirono nettamente il diavolo che, però, nonostante i nomi eccellenti, non fu il miglior attacco. Ma, come Allegri insegna, la difesa e le poche reti subite, determinarono molto nei risultati. Ecco, proprio per questo, ci sono molte analogie tra quella stagione, e questa che sta per concludersi. Il Milan subisce poco, e segna il giusto, quanto basta per conquistare i tre punti. Facile, poi, commentare le ultime dieci stagioni, con un dominio Juventus, fino all’anno scorso, dove a trionfare ci pensò l’Inter di Conte e Lukaku.

Ibrahimovic e Lukaku, Inter-Milan - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Ibrahimovic e Lukaku, Inter-Milan – MilanPress, robe dell’altro diavolo

Focalizzandoci, invece, in questa stagione, i numeri non sono dalla parte del Milan. La squadra di Pioli non è né il miglior attacco (per distacco), né la miglior difesa. Allora come ci si spiega una classifica così positiva? La risposta è semplice: il Milan ha una difesa da scudetto, così come il centrocampo, ma un attacco poco prolifico, a sostegno delle prestazioni. Questo Milan costruisce bene, ha continuamente in mano le partite, ma a differenza dell’Inter, è poco cinica. Poi, naturalmente, i rossoneri sono sfortunati negli episodi, ma la costanza nei risultati di entrambe le squadre, rende questo campionato il più bello ed equilibrato dalla stagione 2009/10, quando in nerazzurri trionfarono per soli due punti. C’è la possibilità che si possa arrivare a pari punti, e verrebbe comunque premiato il Milan, in vantaggio negli scontri diretti, avendo pareggiato 1-1 l’andata, e vinto 1-2 il ritorno. I tifosi rossoneri sanno che la squadra è ancora in costruzione: questa rosa non è inferiore alle altre, ma neanche la più forte di tutte. Semplicemente gioca a viso aperto con tutti gli avversari, sfruttando al massimo i propri punti di forza. Serviranno ancora 7 punti per un traguardo che sarebbe incredibile, straordinario, inaspettato. E poi, in realtà, ci sono molti segnali che lasciano ben sperare: Zlatan Ibrahimovic che potrebbe lasciare il calcio giocato con un trofeo così importante, le mani di Maignan che sembrano voler parare tutto ciò che passa dalle sue parti, la rete di Tonali a Roma, contro la Lazio, che ha fatto esplodere tutto il suo amore per il Milan, e anche il carisma del mister Pioli , denominato come un “uomo non vincente”, che ha voglia di dimostrare al mondo intero, che su di lui si sbagliavano. Perché i campionati si vincono anche così: convincendosi, man mano, che con il lavoro, con la forza del gruppo, e con il coraggio, si può fare tutto. Anche conquistare il tricolore.

Milan: Mike Maignan (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Mike Maignan (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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