Ci si era illusi forse di poter recuperare qualche giocatore ed invece la conta impietosa degli indisponibili continua a farsi più lunga, peraltro per le più disparate ragioni. Gli impegni sono congestionati e come per Oporto, servirà proporre qualcosa di inedito, se non dal primo minuto magari in corso d’opera.
Nella scorsa stagione, proprio al Dall’Ara fu lanciato Leao come trequartista, che giocò alle spalle di Ibra. Fu una partita che il Milan vinse di fatto con due rigori, ma che dal punto di vista del gioco seppe tener sotto controllo più di quanto non indicasse il risultato.
Rispetto a martedì in Portogallo, l’unica opzione aggiuntiva sarà Castillejo, che non essendo in lista Champions ha forzatamente riposato in settimana. Com’è stato prezioso a San Siro nel secondo tempo col Verona, lo sarà anche a Bologna, da capire se dall’inizio o meno.
Il rebus è il vice Diaz. Krunic sa andare senza palla, mette tanta quantità, ma meno qualità. A Maldini manca malizia e fisicità, però uno spezzone potrebbe giocarlo. Ci siamo immaginati anche un’altra opzione, e sarebbe quella di Saelemaekers sotto punta.
Perchè il belga? Perché spesso viene a giocare centralmente ed è capace di giocare tra le linee. La sua duttilità tattica può diventare anche tecnica e sparigliare le carte di una partita che altrimenti rischia di essere piatta.
Dopo il Porto la sensazione è che Pioli preferisca comunque fare la partita e non aspettare l’avversario indipendentemente dalle caratteristiche di chi si fronteggia. E allora serve qualità, serve tener la palla per poter comunque proporre un gioco offensivo. Come anticipato prima del Do Dragao, serve un Milan diverso.