Il Milan, questa sera, tonerà nel palcoscenico che da sempre gli compete. Per farlo, i tifosi hanno dovuto aspettare 2745 giorni. Una eternità, sportivamente parlando. Probabilmente nessuno, quell’11 Marzo del 2014, avrebbe immaginato che l’attesa sarebbe stata così tanta, per tornare in Champions League. Difatti, nelle stagioni seguenti, tifosi, ambiente, giocatori, hanno dovuto convivere con rifondazioni, cambi di proprietà, fallimenti sportivi, cambi di allenatori e obiettivi non raggiungi all’ultima giornata di campionato. Tanta la sofferenza, soprattutto nel guardare le altre italiane competere in Europa, mentre i colori rossoneri sventolavano solo nelle gare di campionato, o al massimo, in Europa League, competizione che non raggiungerà mai il fascino della Coppa dei Campioni. Sarebbe ripetitivo parlare della storia del Milan, la conoscono tutti, perché in questi anni l’unica cosa da fare, era ricordare le vittorie degli anni precedenti, e sperare di tornare, un giorno, nuovamente protagonisti.
E il giorno è arrivato, il diavolo è pronto a riascoltare quella sinfonia tanto desiderata, quell’atmosfera tanto attesa, e con una squadra pronta a gettare il cuore oltre l’ostacolo.

La sfida è sicuramente tra le più difficili, contro il Liverpool di Klopp, che invece negli anni è cresciuto ed ha vinto molto, al contrario, purtroppo, dei rossoneri. Ma se c’è un cosa che non puo’ assolutamente mancare, è il rispetto per la storia, per i trofei e per la tradizione milanista. A confermarlo, sono proprio le parole del capitano dei Reds, Jordan Henderson: “So che sono passati alcuni anni dalla loro ultima volta in Champions, ma credo che i più grandi club con le reputazioni più importanti hanno un qualcosa come una memoria istituzionale che li rende attrezzati per queste competizioni quando si qualificano”.
Il Milan deve assolutamente farsi trovare pronto. Certo, non è obbligatorio vincere, non sarà la fine del mondo, perché bisogna essere realisti, gli inglesi hanno un progetto molto più avanzato del nostro. L’atteggiamento, però, dovrà essere assolutamente positivo. Il diavolo non ha mai avuto timore degli avversari, al contrario, sono sempre stati gli altri ad aver paura di noi. E così sarà anche stasera, perché le coppe dei campioni, in campo, saranno ben 13, e l’appeal nel giocare certe sfide, non svanisce nel tempo.
Sarà particolare, emozionante, ed estremamente sentimentale per la squadra e per i tifosi, e dovrà essere tutto perfetto, a partire dalle indicazioni del mister Pioli, che ha riportato il team a competere nell’élite del calcio europeo.
