Sandro Tonali ha raggiunto il suo obiettivo, così come il Milan: un matrimonio che doveva accadere e che è accaduto. È stato il colpo dell’estate, quello romantico e all’apparenza impossibile. Come in una qualsiasi storia vi era l’antagonista (Inter), che pareva prossima a chiudere l’affare ed assicurarsi l’oggetto del desiderio di molti top club, anche europei. Poi la situazione in un attimo si ribaltò e ciò che sembrava un sogno è diventato realtà.

La cifra accordata con il Brescia era ritenuta congrua da gran parte dell’opinione pubblica, nonostante la giovane età e la poca esperienza nella massima serie. 35 milioni di euro totali, bonus compresi. Dopo la prima stagione rossonera, però, sorgono le perplessità: è davvero quel giocatore ammirato con la maglia delle Rondinelle? Molti non credono più in lui o perlomeno non lo ritengono più un talento cristallino. Molti, ma non tutti.

Il Milan ha dimostrato di credere in lui

Il club di via Aldo Rossi, dal canto suo, non ha mai preso in considerazione l’opzione dell’addio. Il Milan crede nel giocatore ed è consapevole delle difficoltà che potevano essere e sono state incontrate nella prima annata. Un grande salto, reso ancora più complicato da svariati fattori (preparazione breve causa Covid, infortuni di Bennacer che lo hanno costretto a dimostrare tutto subito e via dicendo).

La trattativa con il Brescia – che sembra oramai alle battute finali – non va vista come una bocciatura, bensì come una normalità: il giocatore varrà quelle cifre in futuro, ma, a distanza di quasi un anno dall’accordo – vista anche la pandemia – non dimostrano il suo reale valore attuale. Oltre ad essere consapevole delle difficoltà quindi, i rossoneri lo sono anche della necessità di contrattare con Cellino, per il bene del club e dello stesso giocatore, esposto forse a troppe critiche a causa di quei 35 milioni complessivi per cui era stato acquistato meno di un anno fa. Credere in un giocatore non significa restare ciechi dinanzi alla realtà dei fatti.

Tonali, una stagione nuova in tutti i sensi

A margine delle negoziazioni, però, toccherà al numero 8 dimostrare di valere il Milan, come molti ancora pensano. L’8 luglio lo aspetta il primo raduno rossonero, un mese di lavoro che potrà aiutarlo ad entrare finalmente, con le sue caratteristiche, negli schemi di Pioli.

Paradossalmente, un assist potrebbe essere servito da Franck Kessie, impegnato nelle Olimpiadi con la sua Costa d’Avorio, dal 22 luglio all’8 agosto. La sua assenza non comporterà una sua indisponibilità nelle prime partite della stagione (cosa che accadrà in gennaio con la Coppa d’Africa), ma visto l’impegno Pioli potrebbe inserirlo gradualmente. Il giovane centrocampista non ha avuto molte possibilità di giocare con Bennacer, poiché costretto a sostituirlo. Che il ruolo alla Kessie lo liberi maggiormente anche in fase offensiva?

Il countdown per il raduno è iniziato e Pioli conta di rivedere il giocatore a Milanello sin dal primo giorno. Il tecnico rossonero non ha mai nascosto il suo apprezzamento per il nativo di Lodi, ma al contempo si aspetta una crescita ed una presenza nel gioco diversa rispetto a quella dell’annata ’20/’21. L’asticella va alzata, perché il palcoscenico europeo sarà diverso e si chiamerà Champions League. Quella Champions che Sandro sognava di giocare da bambino con la maglia rossonera e che ora diventerà realtà.