Nelle ultime settimane, la necessità di aver un pizzico in più da tutti gli elementi della rosa, non era affatto una frase fatta. Vincere partite come quella contro la Lazio, nelle ultime giornate, con pressioni e stanchezza crescenti, diventa sempre più una questione di piccolezze.
Come in altre occasioni, all’Olimpico Pioli ha dovuto pescare dalla panchina, cercando una soluzione che garantisse un po’ di freschezza atletica e possibilmente anche un diversivo tattico. Dalla metà del secondo tempo in poi, pezzo per pezzo ha cambiato ogni elemento offensivo.
Leao e Giroud hanno confezionato il pari ad inizio ripresa, poi son subentrati Ibrahimovic e Rebic. Il loro impatto sulla gara non è stato affatto immediato. Appena entrati paradossalmente hanno rallentato e reso la manovra meno fluida, ma non hanno dato per persa la possibilità di determinare, trovando i guizzi decisivi in un momento in cui sembrava ormai impossibile.
Quando negli ultimi match invocavamo qualcosa in più dal Milan, intendevamo proprio questo. Non entrano giocatori più forti, sappiamo che la squadra ha il pregio di essere equilibrata e il difetto di non aver grandi singoli che individualmente possano fare la differenza. Ma buttare il cuore oltre l’ostacolo, a volte può valere tre punti.