Il Milan si sta avviando al termine di una stagione turbolenta e complicata, caratterizzata negli ultimi giorni dai due comunicati della Curva Sud che invitano la società a muoversi sul mercato, soprattutto per quanto concerne il nuovo allenatore, in maniera importante con la volontà di creare un progetto vincente. In mezzo a questo marasma rossonero Pierre Kalulu sta tornando pian piano a disposizione di Stefano Pioli per queste ultime battute.

La vera domanda a questo punto è: cosa fare del francese dati i continui infortuni che non lo hanno mai visto protagonista in quest’annata? L’ultima gara che lo ha visto in campo è la trasferta di Verona vinta dai rossoneri per 1-3 al cui termine il classe 2000 ha riportato una distrazione del legamento collaterale mediale.

La sua assenza nel corso della stagione si è sentita notevolmente; Pioli ha infatti impostato la squadra su un gioco particolarmente aggressivo con una linea difensiva alta in grado di pressare gli avversari anche fino alla metà campo. Per fare questo è evidente che servano difensori agili e veloci, in grado di recuperare su un’uscita sbagliata e al tempo stesso bravi nell’anticipo.

Non a caso, nell’anno dello Scudetto rossonero, Kalulu e Tomori costituirono il miglior assetto difensivo di centrali possibile, permettendo al Milan di inanellare quella serie finale di partite senza subire gol che poi portò al tricolore. Quest’anno, tra le varie defezioni del reparto e un sistema di gioco poco incline ad aiutare il reparto difensivo, la situazione si è completamente capovolta e il Milan ha subito troppi gol.

Kalulu, oltre alla sue evidenti qualità come difensore centrale, ha sempre mostrato grande duttilità anche quando messo sulla fascia come terzino destro, ruolo originario del classe 2000. Il suo rientro potrebbe essere quindi una pedina fondamentale per la prossima stagione, ma le valutazioni da farsi in merito sono tante: ha senso considerare ancora un calciatore così fortemente incline a problemi fisici? Gran parte delle scelte per il futuro verranno dettate anche dal modulo e dall’impostazione di gioco che il nuovo allenatore vorrà adottare, si preferirà avere una difesa schierata per aspettare gli avversari nella propria area di rigore o puntare ancora su un atteggiamento aggressivo in pressione continua sull’avversario?

Nel primo caso, difensori come Gabbia e Thiaw potrebbero essere avvantaggiati, mentre Kalulu, meno fisico, potrebbe soffrire di più questo modello di gioco. Resta ora da vedere se mister Pioli vorrà impiegarlo in queste ultime gare per concedergli del minutaggio. Al momento, però, non conoscendo la prossima guida tecnica e le intenzioni future della dirigenza, è difficile comprendere come si muoverà il Milan e quindi sapere se Kalulu potrebbe rappresentare una risorsa importante o meno per l’avvenire.