Scudetto. Una parola che ha cominciato a solleticare la fantasia di tutti i tifosi milanisti e non solo nei minuti finali di un derby che finalmente è tornato a tingersi di colori rossoneri. Ancora prima che gli stessi colleghi cominciassero ad usarla per stuzzicare i protagonisti nel post-partita. Legittimo farlo, soprattutto dopo un filotto di 4 vittorie nelle prime 4 gare di campionato (cosa che non succedeva dal ’94, ai tempi di Capello) ma soprattutto dopo aver battuto una corrazzata – quella di Conte – al momento considerata la favorita numero per la conquista del titolo.
Legittimo, ma anche no. La forza del Milan targato Pioli è stata proprio la spensieratezza e la capacità di ragionare partita dopo partita, senza troppe ambizioni e di conseguenza senza pressioni. La prima prova di questa tesi sta nel cambiamento evidente di rendimento da quando gli stadi sono vuoti: lo abbiamo ripetuto più e più volte di come l’assenza del pubblico, di un pubblico esigente come quello di San Siro, abbia alleggerito il peso sulle spalle di tanti giovani – ma non solo, basti pensare a Calhanoglu – ai quali scendere in campo in certi palcoscenici faceva tremare le gambe. Il finale della scorsa stagione aveva poco da chiedere ai rossoneri, che potevano sostanzialmente raggiungere solo un posto in Europa League, in ogni caso un obiettivo non così fondamentale per la sorte e le finanze del club.
Il compito di Pioli
In breve, se il Milan gioca a cuor leggero fa bene e può battere chiunque. Ma se si alza l’asticella? L’unico in questo momento che abbia già lottato – vincendolo, tante tante volte – è Zlatan Ibrahimovic. Lo stesso che ieri, a caldo, non ha escluso la possibilità: «Se ci si crede, si può fare tutto», ha dichiarato. E non è un segreto che lo svedese ci creda davvero. Lo ha già espresso qualche mese dopo la vittoria in rimonta contro la Juventus, quando ha espresso tutto il suo rimpianto per non essere tornato già ad inizio stagione «altrimenti avrebbe vinto il campionato». Poi nessun altro.
La missione di mister Pioli – fin qui praticamente impeccabile – è continuare ad alleggerire le pressioni in casa rossonera, smorzando le aspettative. Del resto il Milan è stato assembrato per tornare in Champions League, niente di più. Il resto è grasso che cola.