HomeIn evidenzaMilan: le ultime scorie Fassone-Mirabelli, poi sarà tutto tuo Paolo

Milan: le ultime scorie Fassone-Mirabelli, poi sarà tutto tuo Paolo

Un’altra sessione di calciomercato chiusa, senza particolari fuochi d’artificio da parte del Milan. Un’altra sessione gestita da Paolo Maldini, uno che non è nato dirigente e, ricordiamolo, è stato prima trascinato in società e poi si è trovato a dover gestire la parte sportiva con un’esperienza rasente lo zero alle spalle, dopo l’addio repentino e improvviso di Leonardo. 

Un Milan tutto di Paolo Maldini

Oggi possiamo dire che questo Milan, se non proprio nella sua totalità, per gran parte è frutto del lavoro di Paolo Maldini e dei suoi tanti collaboratori, su tutti Frederic Massara e Geoffrey Moncada. Una squadra costruita da zero, con pochi soldi, ma che nel giro di due anni è tornata a fare la voce grossa in Italia. Ecco, per l’Europa ancora bisogna macinarne di strada ma mi sembra che Paolo, dall’alto della sua piccolissima esperienza, abbia già capito come gira il fumo. E che il ritorno del Diavolo ad alti livelli sia solo una questione di tempi.

Primo diktat, liberarsi delle zavorre

Nei decenni scorsi questa squadra ha avuto un padre padrone che spendeva senza guardare troppo i bilanci. Al fianco di Silvio Berlusconi, il fido scudiero Adriano Galliani, per il quale il lavoro non si può dire fosse semplice, ma nemmeno che avesse le complessità di oggi. Motivo per il quale, oggi, il Condor non me lo vedrei alla guida di questo Milan. E non sarà un caso se, tra le molte cose, casualmente (ma è casuale, assolutamente) Maldini si sta liberando di tutto ciò che rappresenta il passato: l’anno scorso sono andati via Donnarumma e Calhanoglu, vale a dire un prodotto del settore giovanile rossonero (con approdo in gallianiana epoca però) e un acquisto del duo Fassone-Mirabelli. 

Kessie e Romagnoli, la porta è quella

E non sarà di certo un caso se, oggi, coloro che rimangono ancora sulla graticola per un futuro al Milan sono tutti giocatori nati e gestiti da manager diversi: Romagnoli venne acquistato da Galliani, Castillejo da Leonardo e Kessie dalla premiata ditta già citata composta da Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli. E che dire di quei giocatori partiti nel recente passato: da Laxalt a Conti, passando per Suso, Paquetà, André Silva, Piatek, Rodriguez, Musacchio, Biglia e Bonaventura (mi fermo, altrimenti diventa un pippone).

Fassone-Mirabelli? Maldini, occhio alla penna!

Di certo, in conclusione, non posso che premiare il coraggio di Paolo Maldini e di tutto il Milan: decidere di liberarsi di giocatori che rappresentano il passato non è mai cosa semplice e ci si accolla un rischio assai delicato. Ma Paolo ha dimostrato, nel corso della sua esistenza, di essere bravo anche ad esporsi quando serve: se Pioli è rimasto al suo posto e non è arrivato Rangnick, il merito è suo. L’aver scoperto Theo Hernandez (e averlo pagato solo 20 milioni), è merito suo. Che dire: speriamo che il trend rimanga positivo. Con buona pace di chi piange per un mercato invernale scarno.

Milan: Paolo Maldini - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Milan: Paolo Maldini – Milanpress, robe dell’altro diavolo

 

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