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AC Milan Talk, Salvatori Rinaldi: “La chiamata del Milan mi ha riempito di orgoglio e responsabilità”

Deborah Salvatori Rinaldi è intervenuta all’interno della trasmissione “AC Milan Talk“, sul canale ufficiale Twitch del club rossonero. Ecco le parole dell’attaccante della squadra allenata da Maurizio Ganz.

Sul cognome sulla maglia: “Ci tengo moltissimo al mio doppio cognome. Mio padre sul lavoro si presenta solo con Rinaldi, quindi per una sua preferenza ho scelto questo. È per comodità”.

Sui libri letti durante il lockdown: “Quest’anno ne ho letti una sessantina. Mi è sempre piaciuto leggere, con la quarantena ho avuto una spinta in più. Sto leggendo “Il barone rampante” di Italo Calvino, era un classico che mi mancava. Che generi mi piacciono? Sto un po’ lontana dai fantasy, quelle storie inventate… Siccome io sono già nel mio mondo strano mi piace leggere per apprendere. Filosofia, medicina, fotografia… Ne ho tanti, mi sono data un metodo: alterno un classicone ad un romanzetto. Ora sono alle prese con la tesi, ma ci vorrebbe una laurea per stare in contatto con la segreteria dell’Università”.

Sulla nonna tifosa: “Segue sempre le partite, anche grazie al fatto che oggi il Femminile possa essere seguito. Vorrei tanto rivederla, lei è in Abruzzo con tutta la mia famiglia, mentre mia sorella è in Francia. A casa mia si dice che si mangia pane e calcio. Mio zio fu uno dei primi ad andare via da casa per provare a fare il calciatore. Mia nonna già da lì il calcio lo mastica. Ha 5 figli, due donne e tre maschi, tutti calciatori. Lei non conosce solo il calcio giocato, anche tutte le cose che ci sono dietro”.

Sul soprannome: “Rinaldinha è uno dei primi soprannomi che mi hanno dato gli amici amici di papà, lui giocava quando ero piccola”.

Sulla reazione quando ha saputo dell’interesse del Milan: “Ho avuto un momento di spicco in carriera con la Fiorentina, in due anni abbiamo vinto Campionato, Supercoppa e Coppa. Sono sempre stata molto ambiziosa, volevo fare un’esperienza all’estero e sono andata in Spagna. La chiamata del Milan è stato un modo per rinascere dopo un brutto infortunio. È il club più titolato al mondo, ti sale l’orgoglio. La chiamata mi ha riempito di orgoglio e responsabilità. L’anno che il Milan si interessò a me segnai proprio un gol contro le rossonere che non le permise di andare in Champions… provate ad immaginarvi una chiamata del Milan… quella è stata la mia reazione”.

Sulle coinquiline: “Sono con la mia coinquilina, Laura Fusetti, che sta cucinando, c’è anche Alessia Piazza che da una mano. Sono le più brave a cucinare. Laura fa il pane e grissini. Poi c’è un quadro che ho fatto con Miriam Longo. Nel momento in cui ci è arrivata la notizia che si sarebbe dovuta operare alla spalla allora le ho proposto di fare un quadro insieme prima di che non potesse più usare le braccia per un po’”.

Sulla conoscenza di Verratti (della sua zona): “Non di persona, ma ci ho giocato anche contro quando da piccola giocavo contro i maschietti, lui era nel Pescara. Sono una sua grande fan, è un giocatore veramente forte. Un orgoglio abruzzese”.

Su Linda Tucceri Cimini: “È la più dinamica, la più simpatica del gruppo”.

Un saluto ai tifosi: “Il pubblico ci stava caricando tantissimo, mi auguro di vedervi presto allo stadio. Anche quando mi sono infortunata mi sono stati tutti vicini. Voglio bene al popolo rossonero, un saluto”.

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