Due mesi e mezzo e otto partite (potenzialmente dieci con la Coppa Italia) alla fine di una stagione in cui il Milan si ritrova al comando della classifica di Serie A ed in semifinale di Coppa. I rossoneri sono padroni del proprio destino e sognano di portare a casa uno scudetto che, due anni fa, al solo pensiero, sembrava tutt’altro che possibile.
Vincere da Re, con un occhio sul futuro
Tra i grandi protagonisti della stagione del Milan, nonostante i diversi infortuni ed un impiego in campo che fa sempre più fatica ad incrementarsi, c’è la figura di Zlatan Ibrahimovic. Il gigante svedese, da quando ha fatto ritorno tra le mura di Milanello, ha dato manforte a Stefano Pioli per aiutare i ragazzi a crescere, dal punto di vista mentale e qualitativo. Sarebbe assurdo non riconoscere che dietro ai grandi risultati della squadra rossonera, non ci sia anche la grossa mano dell’attaccante numero 11.
Il desiderio di Zlatan, come da lui stesso confessato nel corso delle scorse settimane, è quello di vincere un trofeo con questa squadra, questi ragazzi, prima di salutare, chissà quando… E a proposito dei possibili saluti, è lo stesso Ibra a dichiarare apertamente di temere quel maledetto giorno: la paura di smettere, di lasciare, di cambiare radicalmente la propria vita con il dubbio che – forse – può dare ancora qualcosa a questo sport, nonché a questo club.
Una sua possibile permanenza, ancora per un altro anno, permetterebbe al Milan di avere tra le proprie mura quel giocatore guida, d’esperienza, di cui i ragazzi di Pioli (e probabilmente lo stesso Pioli) hanno ancora bisogno. Il suo mancato rinnovo, invece, aprirebbe ai rossoneri le strade verso la possibilità di programmare la prossima stagione con alternative diverse ed un nuovo centravanti.
Nel frattempo, il secondo tempo di questa stagione si appresta a raggiungere la sua fase più importante e delicata, in cui il club di Via Aldo Rossi – insieme al suo totem – si prepara a otto sfide da vivere come finali. Per Ibrahimovic ed il suo Milan, vincere lo scudetto da squadra tutt’altro che favorita, farlo dopo gli anni tra i più bui della storia del club, coronando quel progetto nato appena due anni e mezzo fa, avrebbe un sapore davvero unico.