HomeIn evidenzaBravo Milan, ma ora svegliati dal sogno e torna alla (dura) realtà

Bravo Milan, ma ora svegliati dal sogno e torna alla (dura) realtà

Undici anni sono tanti, tantissimi. Undici anni fuori dalle migliori otto d’Europa, per chi in Europa ci ha costruito le pagine più incredibili della propria storia, sono un tempo infinito. Ecco perché l’entusiasmo e la gioia esplose mercoledì sera al fischio finale di Clement Turpin sono più che giustificate: il Milan ha superato gli ottavi di finale di Champions League eliminando una squadra inglese che in estate ha investito fior di milioni, senza subire gol, meritando ampiamente – più di quanto non dica l’1-0 complessivo – il passaggio del turno.

Grandi in Champions, meno in campionato

La sbornia post-europea rischia però di far dimenticare quello che accade nei confini della nostra Serie A. Sì perché sognare è bello, bellissimo e niente lo permette meglio di una gloriosa notte di Champions, ma di notti così vorremmo viverne ancora anche il prossimo anno e la cosa al momento è tutt’altro che scontata. Il troppo ottimistico 98% di possibilità di qualificazione alla prossima edizione snocciolato qualche settimana fa da un temerario Kalulu va a cozzare con la realtà dei fatti, ad oggi molto meno rosea.

Milan: Pierre Kalulu (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Pierre Kalulu (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Una classifica che non lascia tranquilli

Non per fare i guastafeste, ma all’11 marzo il Milan si ritrova fuori dalla Champions League 2023-24. Di partite ne mancano tante ma la classifica, tocca dirlo, non è delle più allegre: con 47 punti al momento i rossoneri occupano il quinto posto – la Roma, ferma anche lei a 47, è davanti per differenza reti in attesa del secondo scontro diretto – e l’enigmatica situazione della Juventus non lascia molte certezze neanche su questo: se i bianconeri riavessero indietro i 15 punti di penalità, il Milan si ritroverebbe addirittura al sesto posto.

Il calendario di fuoco

Mai il Milan di Pioli aveva totalizzato così pochi punti dopo 25 giornate (eccezion fatta per l’annata 2019-20, quando però il tecnico di Parma era arrivato a campionato in corso): erano stati 53 nel 2020-21 e 55 lo scorso anno. Un bottino che costringe Calabria e compagni a doversi sudare un posto tra le prime quattro, con un calendario tutt’altro che banale. Nella parte finale di campionato il Milan dovrà far visita a Napoli, Roma e Juventus, a cui si aggiunge lo scontro diretto casalingo contro la Lazio.

Theo Hernandez MilanPress

Quando la coppa distrae troppo

Il rischio che il profumo delle notti di Champions diventi troppo inebriante e fonte di distrazione è molto concreto e non sarebbe la prima volta. Impossibile derubricare a casuali gli scivoloni orrendi contro Torino e Fiorentina, avvenuti pochi giorni prima le due sfide da dentro fuori con Salisburgo e Tottenham. Lo testimoniano le parole di Bennacer dopo la stesa di Firenze e ancor di più la prestazione di Theo Hernandez: in atteggiamento balneare al Franchi e devastante invece al New White Hart Lane.

Se il sogno può diventare incubo

Dovrà essere bravo Pioli – anche lui non irreprensibile fin qui nel gestire il doppio appuntamento – a tenere il gruppo sul pezzo anche in campionato, dove i passi falsi non sono più concessi. Il rischio, ad oggi più che concreto, è quello di svegliarsi bruscamente dal sogno Champions e trasformare lo splendido traguardo agguantato mercoledì in un’isolata parentesi. Qualcosa che il Milan, per tanti motivi, non può assolutamente permettersi.

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