In un anno tutto può cambiare: lo si chieda a Stefano Pioli, passato da idolo dello Scudetto alle critiche per la stagione che sta per concludersi. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, che ripercorre gli scorsi 12 mesi dell’allenatore emiliano e in generale del Milan.
Partendo dallo scorso maggio, in cui i suoi ragazzi trionfano in campionato, vittoria in cui lui, giustamente, viene ritenuto uno dei più importanti protagonisti. Si passa poi ai primi mesi di questa stagione, macchiati da qualche passo falso tra Champions e Serie A ma tutto sommato positivi, conditi inoltre dal rinnovo di contratto fino al 2025.
Poi, gennaio 2023, uno dei peggiori mesi della storia del Milan: uscita di scena in Coppa Italia contro il Torino, sconfitta in Supercoppa contro l’Inter, tante sconfitte pesanti in campionato. Per la prima volta, qualcuno parla di esonero, ma la società non lo mette mai in discussione e a febbraio ci sono passi avanti.
I successivi due mesi sono invece contraddistinti da alti, l’approdo prima ai quarti e poi in semifinale di Champions League, e bassi, diversi punti persi in campionato e una lotta ai primi 4 posti sempre più complicata.
Si arriva quindi ad oggi e alle forti critiche dei tifosi, soprattutto sui social, che accusano Pioli per i punti persi con le piccole, per l’approccio spesso troppo molle (come successo nei derby di Champions League) e la scarsa produzione offensiva. A pochi giorni dall’anniversario dello Scudetto solo una cosa sembra poterlo salvare: la qualificazione alla prossima Champions League.