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Milan, quanti talenti scartati. Leao è solo un esempio di giocatore non valorizzato

Il 2020 è partito all’insegna del cambiamento. L’addio di Boban, i contatti con Rangnick e le voci dei probabili mutamenti societari sono l’ennesima fase di un ciclo che si protrae da qualche anno. Ma se c’è qualcosa per cui il Milan si è creato un immagine negativa, oltre ai problemi finanziari, è certamente la mancanza di investimenti mirati ed efficienti. Nelle ultime stagioni abbiamo visto decine su decine di calciatori e milioni spesi, tuttavia la maggior parte sono serviti esclusivamente ad aggravare il rosso di bilancio. Situazione che i milanisti stanno scontando adesso: fuori dalle coppe, dalla grande Europa che tante soddisfazioni ha regalato nella storia del club, senza top player che possano infiammare il cuore dei tifosi ed anzi, assistere alle ennesime cessioni dei talenti promettenti. Degli oltre 100 milioni investiti la scorsa estate, i profili realmente indovinati sono solo Theo Hernandez e Bennacer, acquistati per meno della metà della cifra totale. D’altra parte, i giocatori più importanti sono arrivati a basso costo oppure direttamente dal settore giovanile.

LEAO… – Tra gli investimenti pesanti finiti dietro la lavagna c’è Leao. 20 anni e 30 milioni, ma non ancora sbocciato definitivamente in rossonero. Malgrado questo, Rafael è il profilo ideale per il progetto di Elliot per dati anagrafici e talento di base. I fattori su cui migliorare sono certamente la personalità ed il carattere, ragion per cui non è riuscito ad imporsi nella rosa del Milan. Il suo rendimento alla prima stagione in rossonero è altalenante. Dopo un inizio promettente con una buona prestazione nel derby ed il gol contro la Fiorentina, il portoghese sembrava poter scalzare una volta per tutte Piatek nel ruolo di centravanti, salvo poi esser spesso impiegato come riserva, fino all’arrivo di Zlatan Ibrahimovic. Tra i due c’è subito un buon feeling, con lo svedese che pareva avesse trovato nell’ex Lille il compagno ideale, specialmente dopo l’assist di Coppa Italia contro il Torino. Lo stesso Leao ha più volte dichiarato di aver sempre avuto una grande stima nei confronti di Ibra, tanto da definire un sogno ed onore avergli servito un assist, cosa che fino a pochi anni prima poteva concedersi solamente alla Playstation. Tutto sembra procedere a rose e fiori, fino alla gara contro l’Udinese a San Siro. Fuori Bonaventura e dentro Rebic ed ecco che la partita viene spaccata. Una doppietta inaspettata del croato che da lì in poi non si è più fermato. Il successivo centro contro il Brescia e le ottime prestazioni contro Torino ed Hellas hanno scalzato Leao, facendo esplodere definitivamente Rebic nelle gare successive. Dunque un talento che, per vari motivi, non è ancora sbocciato al 100% ma sicuramente su cui puntare la prossima stagione.

…MA NON SOLO – Come già accennato Leao non è il solo giocatore che, seppur al momento, non è stato valorizzato. Se si torna indietro alla famosa rivoluzione dell’estate 2017, situazioni analoghe sono quelle di Bonucci ed Andrè Silva, pagati complessivamente 78 milioni di euro e lasciati partire 12 mesi dopo a causa di scarsi rendimenti. L’anno successivo arrivano Piatek e Paquetà per provare a dare una svolta alla stagione ma, pur riuscendoci, il polacco viene spedito a Berlino dopo un anno e Paquetà è soggetto a continue voci di mercato. Da tutto questo è facile desumere che la dirigenza di via Aldo Rossi non ha dimostrato buon occhio per gli investimenti pesanti, buttando milioni su milioni che ora ammontano a 146 di passivo. D’altra parte, i giocatori che hanno mostrato le migliori qualità sono tutti arrivati a prezzi bassi o direttamente dal settore giovanile. Stiamo parlando di Donnarumma, Romagnoli, Theo Hernandez, Rebic ed Ibra. Il costo complessivo dei 5 giocatori è pari a 45 milioni di euro, visti i costi zero di Gigio, Rebic e Zlatan. Difficile pensare che tutti e cinque rimarranno la prossima stagione, ma se così dovesse essere, la base da cui ripartire sarebbe molto solida.

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