L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport dedica un lungo focus a Pierre Kalulu, ricordando quanta strada abbia fatto da quei guanti gettati via nel freddo di Praga, quando una strigliata a fin di bene è diventata opportunità. Oggi Pierre è una colonna rossonera, e lo deve anche a un rimprovero di Ibrahimovic, che una notte europea di quasi due anni fa riuscì a far capire qualcosa in più a un ventenne appena arrivato. Era il Dicembre 2020, Sparta Praga-Milan, gironi di Europa League: Kaluku debutta dal 1’ e si presenta in campo con i guanti. Zlatan lo vede, lo prende da parte e lo invita a toglierseli: “Vuoi presentarti così davanti agli avversari? Che figura fai?”. L’Ibra-pensiero diventa legge, quindi Kalulu sfida il freddo e se li toglie. Risultato: clean sheet, vittoria e primo impatto da applausi.
Sabato contro l’Udinese, il recupero su Deulofeu ha confermato lo status di Kalulu: non si tocca. Nonostante l’arrivo di un quarto centrale e il ritorno di Kjaer, il francese farà coppia con Tomori. Del resto l’anno scorso hanno blindato la difesa a doppia mandata. Dalla sfida con il Napoli del 3 marzo, dove Pierre ha annullato Osimhen, al tris di Reggio Emilia che è valso lo scudetto, i due hanno tenuto la porta inviolata in 9 occasioni. Il manifesto di uno scudetto vinto grazie alla coppia perfetta. Arrivato come semi sconosciuto dal Lione, un po’ centrale e un po’ terzino, si è preso il Milan per non lasciarlo più. L’ultimo atto di una stagione al top sarà il rinnovo con adeguamento. È già tutto pronto. Dopo la chiusura del mercato, Maldini e Massara chiuderanno la pratica Kalulu, che dovrebbe prolungare il contratto fino al 2026 con anche un sostanzioso aumento dell’ingaggio).