Dopo la vittoria con il Sassuolo, fresco di conferma sulla panchina del Milan, ha parlato ai microfoni di Sky Sport il tecnico rossonero Stefano Pioli.
Ecco le sue parole:
Sulla riconferma: “Sono molto felice, era un paio di giorni che sapevo della trattativa. Cominciare la stagione in un club così prestigioso e in una squadra che ha ottime qualità e che può crescere molto mi dà soddisfazione. Al futuro però ci pensiamo dal 3 agosto, ancora ci sono tre partite e voglio concentrarmi su quelle“.
Sulle voci passate: “Il club con me è stato corretto, nei colloqui mi hanno sempre detto che non c’era ancora nulla di definitivo e che le decisioni sarebbero state prese a bocce ferme. Io ho lavorato in un ambiente sereno e bello come Milanello con una grande squadra e con dei bravissimi ragazzi. Abbiamo dimostrato di avere ottime qualità. Da gennaio siamo terzi in classifica e ci sono prospettive importanti per il futuro“.
Su Ibrahimovic: “Ibra è Ibra, l’altra sera non era contento, ho faticato a spiegargli le mie motivazioni ma io devo pensare alla squadra. La partita era già chiusa e dovevo pensare alle prossime, io faccio le scelte per il bene della squadra e mai con il singolo“.
Su Gazidis e la decisione sul suo futuro: “Io ho sempre parlato con Gazidis e soprattutto Gazidis ha avuto un colloquio con me prima della gara con il Genoa e lì mi ha garantito che le scelte non erano state ancora prese e sarebbe stato valutato il lavoro della squadra. Con Maldini e Massara ho avuto più colloqui perchè sono spesso a Milanello ma anche Gazidis mi ha sempre manifestato la sua stima nei miei confronti fino a ieri quando mi hanno comunicato la decisione. Io ci speravo perchè qui sto bene con tutti, speravo di continuare il lavoro, siamo solo all’inizio. Ci sarà tanta pressione ma anche tanta voglia da parte mia e soprattutto da parte dei ragazzi. Tutto questo può essere la base per costruire qualcosa di importante“.
Sulla fiducia: “Onestamente sia da parte dell’area tecnica che da parte di Gazidis non sentivo negatività. Un allenatore è sempre sotto esame, io non ho mai allenato dall’inizio un grande club e non ho mai vinto, su di me qualche perplessità ci doveva essere ma ho sempre sentito la fiducia. Quello che conta sono le sensazioni che mi dà la squadra ed i ragazzi non hanno mai avuto dubbi“.
Sui meriti: “Il mio merito è quello di aver creduto nei giocatori, nelle qualità dei ragazzi, riuscire insieme a renderli più consapevoli e più sicuri. E’ un percorso che richiede tempo, siamo una squadra giovane e non li ho presi dall’inizio. Questo credo sia stato il nostro merito maggiore“.