L’ex attaccante rossonero Alexandre Pato, nel corso dell’intervista rilasciata all’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, ha parlato del derby di stasera e della sua avventura tra le file del Milan.
Queste le sue dichiarazioni: “Quella di stasera è una gara difficile, dove il Diavolo non può scivolare, per lo scudetto manca poco e i rossoneri possono vincerlo. Battere gli avversari per lo scudetto in Coppa Italia darebbe altra energia. Gli uomini decisivi? Giroud è forte e potrebbe segnare, Leao deve trovare la giocata. Lasciamo aperto il pronostico, perché con l’Inter è sempre così. Il futuro di Ibrahimovic? Credo che Zlatan sia fondamentale perché ha il fuoco dentro. Motiva i compagni e tutti hanno paura di lui, soltanto Onyewu, in quel Milan, lo aveva sfidato. Battute a parte, ora è il suo corpo a dovergli dare delle risposte”.
Sul suo percorso rossonero: “Ho giocato in un Milan di campioni. Questo Milan deve ancora risalire, ma ha un futuro perché i dirigenti stanno costruendo bene. Per chi ha poca esperienza è difficile entrare in una grande squadra. Questo Milan è diverso dal mio, ma è sempre il Milan. In un club di alto livello ti chiedono subito i risultati e, se non li ottieni, ti mettono in discussione. Isolarsi è difficile, è difficile ignorare quello che dicono e scrivono su di te. Il fatto che Ancelotti avesse pronosticato per me il Pallone d’Oro? Quando sei giovanissimo e cominci bene, ti riempiono di complimenti, ma rimanere con i piedi per terra è essenziale. Cosa cambierei del mio percorso? Chiederei ai miei genitori di rimanere con me a Milano. Il Milan mi ha dato tutto quello che poteva, ho un grande amore per il club, però, nel periodo difficile, ero solo. Sono arrivato giovanissimo, i miei sono stati con me per un po’ e poi sono tornati in Brasile. Fossero stati sempre con me, avrei avuto più sostegno. Tornare al Milan? A Orlando si sta bene e ho ancora un contratto, però Maldini sa che sarei pronto. Ora sono maturato, ho un atteggiamento diverso nei confronti del calcio e magari sarei utile nel rapporto con i più giovani”.