Con il ritorno al Milan, sta volta dal lato comodo della scrivania, Ibrahimovic si aggiunge ad una lunga dinastia rossonera che ha prima indossato e dato tutto per quella maglia sul campo, e poi ha fatto la stessa cosa in vesti però diverse: più eleganti. Certamente non è una cosa facile, essere stato un grande campione per quella determinata squadra mette ancor di più sotto pressione, visto che vorrebbe dire dover dimostrare di essere all’altezza del proprio curriculum.
Chiamare ai vari Inzaghi, Gattuso o Brocchi: grandi campioni sul campo, ma arrivati nel momento più sbagliato possibile per la loro carriera. Era un Milan che stava attraversando una transizione che da Berlusconi sarebbe arrivato più stabilmente a Cardinale. Anche le tempistiche, come sopracitato, fanno tanto. La Gazzetta dello Sport, nell’edizione odierna, racconta di chi ha già percorso il viale che Ibra, ora, ha deciso di intraprendere.
I MALDINI
Prima Cesare: da capitano del Milan Campione d’Europa 1963 a collaboratore di Nereo Rocco. Ma le ha provate davvero tutte Cesare: allenatore, capo degli osservatori, direttore tecnico e anche consigliere tecnico di Fatih Terim. Poi Paolo, che dopo aver vinto tutto quello che si poteva vincere da calciatore, ed essere stato probabilmente il difensore più forte di tutti i tempi, si è seduto nella scrivania e piano piano, con un duro lavoro ha riportato il Milan sul tetto d’Italia, e l’anno dopo in una semifinale di Champions League, che mancava dal 2007, l’anno che proprio lui, da capitano, l’ha alzata l’ultima volta.
DAL CAMPO ALLA PANCHINA
Liedholm può essere tranquillamente visto come una di quelle figure leggendarie che qualsiasi cosa fanno, vincono sempre. Dopo aver vinto uno scudetto da giocatore, ne vinse anche uno da allenatore. Dopodiché cedette la panchina a Capello, un altro che da giocatore vinse uno scudetto e una Coppa Italia, ma non c’è paragone con ciò che vinse da allenatore: quattro scudetti, una Champions, una supercoppa europea e tre italiane. Dopodiché, anche Ancelotti entrò a far parte del club “I vincenti“, che con il Milan trionfò tanto sia da giocatore che da allenatore.
PIÙ BRILLANTI SUL CAMPO
C’è anche chi invece ha avuto delle esperienze diverse, come ad esempio Baresi: uno dei più grandi di sempre sul campo, ma una carriera un pò meno brillante dietro la scrivania. Stessa cosa per Gianni Rivera. Non è assolutamente facile affermarsi sempre in ogni cosa, soprattutto ai tempi d’oggi in cui – sempre di più – bisogna avere delle competenze dovute ad anni di studi. Ma se fosse stato facile non sarebbe stata un’esperienza all’altezza di Zlatan Ibrahimovic.