La delusione dopo aver perso il primo Derby stagionale è palpabile. Al Milan sono mancati carattere, fame di vincere e cattiveria agonistica. Ora, questa debacle va accantonata ed è necessario pensare al primo impegno di Champions League.
La prima sfida si giocherà martedì prossimo a San Siro e dopo quanto accaduto contro l’Inter sarà imperativo dare un colpo di reni per rimettere in piedi il Milan specie dal punto di vista morale.
Al netto degli aspetti psicologici, c’è molto da migliorare dal punto di vista tecnico-tattico. La difesa è stata lacunosa, mancano pedine in grado di reggere la pressione dei big match ed in certi casi sembra che a causa di ciò passino in secondo piano persino le qualità tecniche.
Il centrocampo si è rivelato totalmente inesistente. Rinnovato per due terzi, il risultato finale non è cambiato. Loftus-Cheek è sembrato l’ombra di sé stesso, quel giocatore sottotono e demotivato visto gli ultimi tempi al Chelsea. Persino Reijnders è parso giocare con il freno a mano tirato e nemmeno un veterano rossonero come Krunic è riuscito ad imprimere la mentalità giusta al reparto.
Il reparto offensivo che aveva regalato così tante gioie nelle prime tre uscite stagionali, si è dimostrato statico, svogliato ed incapace di creare azioni in grado di penetrare le difese avversarie. Pulisic, uno degli acquisti di punta del mercato estivo del Milan, si è rivelato inconsistente, mentre Leao, nonostante il gol della bandiera, è stato insussistente.
Unica nota leggermente positiva è stato Giroud che all’alba delle 37 primavere è stato l’unico a mostrare un po’ di orgoglio in questa disfatta rossonera.
Nemmeno una rosa consistentemente ampliata non è servita a rimettere in piedi il Derby. Gli ingressi di Okafor, Chukwueze, Jovic, Musah e Florenzi non hanno dato alcun contributo, se non che sbilanciare totalmente la squadra offensivamente e rendere ancora più evidenti le lampanti mancanze difensive.
L’esordio in Champions League è alle porte e leggerezze di questo tipo non possono essere commesse. A maggior ragione se si pensa che la prima contro il Newcastle la si giocherà davanti al proprio pubblico. Tifosi che non ne vogliono proprio sapere di assistere ad un altro match con protagonista una squadra senza anima.
La palla ora passa a Pioli. Il tecnico rossonero deve ridare un’anima al Milan. Quella che è mancata contro l‘Inter. Un club che ha vinto sette Champions League non si può permettere un atteggiamento così lascivo. Ad inizio estate la dirigenza meneghina non si è fatta particolari problemi a mettere alla porta Paolo Maldini, in quanto scontenta del suo operato, pertanto se i risultati non arrivano il prossimo a lasciare Milanello potrebbe essere proprio l’allenatore.