Milan-Napoli è stata, fino ad oggi, la partita simbolo di questa Serie A: una gara piena di emozioni, agonismo, qualità e quantità. In campo, oggettivamente, si sono viste ieri sera le due squadre migliori del campionato. La squadra di Spalletti ha vinto, anche abbastanza fortunosamente, ma i demeriti del Milan si vede anche in questo dato specifico: 22 tiri totali, 17 di questi sono tiri fuori o respinti. Il Napoli è arrivato a concludere solo 9 volte facendo 2 gol, rigore compreso.
Il Corriere dello Sport attacca così la propria analisi: “Si scrive scudetto, però non si dice. Il 2-1 del Napoli a San Siro è la fotografia di una vita nuova, d’una dimensione inedita. Vince una partita che il Milan non merita di perdere, e si gusta le prestazioni di Lobotka e Mario Rui, avendo un grande portiere e una coppia dalle finte ‘scugnizze’ di Kvaratskhelia e Simeone“.
Il quotidiano parla dei rossoneri: “Per un (bel) po’ la partita l’ha fatta il Milan. Il Napoli ha osservato e sofferto, e grazie a Meret, soprattutto su Giroud e Krunic, è stato portato a casa un ottimo risultato. In mezzo, il Milan ha fatto il Diavolo – uomo contro uomo, sempre – e la differenza l’ha fatta Kvaratskhelia sulla destra“.
L’articolo si conclude parlando del calcio come: “Una scienza inesatta, sfugge a catalogazioni persino a partita in corso. Spalletti ci ha aggiunto del suo, reggendo l’onda rossonera, e quando il Milan ha cominciato a sgonfiarsi per i ritmi inumani il Napoli ha colto nel segno con il proprio killer instinct“.
