HomeNewsIl Milan e il quarti di Champions League: la time machine

Il Milan e il quarti di Champions League: la time machine

Aprile, Quarti di finale di Champions League. Andata in casa del Milan, di fronte a un San Siro esaurito. Ritorno in trasferta, su un campo ostico e difficile da espugnare. Quello che nel 2023 è il Napoli nel 2007, sulla strada per quello che rappresenta il settimo sigillo rossonero nella massima competizione europea, fu il Bayern Monaco. Una squadra che il Milan di Ancelotti conosceva bene, avendola già affrontata nel 2005/06 (Ottavi) e nel 2002/03 (Gironi). La notte dell’11 aprile 2007, però, si staglia in modo speciale nei ricordi dei tifosi rossoneri: la riviviamo nel nostro Time Machine.

LO SCENARIO
Dopo il già citato incrocio della stagione precedente – che vide il Milan qualificarsi grazie al 4-1 nel ritorno di San Siro – le squadre di Hitzfeld e Ancelotti arrivavano all’appuntamento con un percorso simile, dal girone chiuso in vetta all’Ottavo superato di misura. Il Bayern aveva già affrontato una squadra italiana – l’Inter – nel Gruppo B chiuso al primo posto, con 12 punti (3 vittorie e 3 pareggi), preludio a un Ottavo da brividi contro il Real Madrid di Capello. 3-2 blancos al Bernabeu, 2-1 tedesco al ritorno e passaggio del turno grazie ai gol in trasferta. Il Milan era invece reduce dall’incrocio con il Celtic, con il famoso coast-to-coast di Kaká a spezzare una parità assoluta che si protraeva da oltre 180′. Parità, come quella maturata nel Quarto d’andata a San Siro: Milan due volte avanti, con Pirlo e di nuovo Kaká, Bayern due volte a impattare con un’insperata doppietta del difensore Van Buyten, dopo che il compagno di reparto Lúcio aveva segnato sia all’andata che al ritorno contro il Real Madrid.

LE PERLE DI CLARENCE E SUPERPIPPO
4-4-2 per i tedeschi, con la coppia d’attacco Makaay-Podolski; 4-3-2-1 per i rossoneri con Kaká e Seedorf dietro Inzaghi, in una situazione in cui all’olandese viene concessa elevata libertà d’azione. Partono forte i padroni di casa: all’8′ Oddo salva sul tentativo di Lell, mentre al 12′ Dida respinge il rasoterra di Podolski. Passato il quarto d’ora iniziale il Milan cresce, anche grazie alla spinta sulle fasce di Jankulovski e Oddo. È attorno alla mezzora che arriva l’uno-due decisivo. 27′, Kaká ispira Seedorf che si allarga con l’esterno destro e batte Kahn con un diagonale rasoterra imparabile. 31′, azione in verticale con l’assist del numero 10 rossonero che, di tacco, lancia Inzaghi: scatto sul filo del fuorigioco e conclusione potente imparabile per il portiere tedesco. Un doppio vantaggio che stordisce i 65mila della Allianz Arena e premia la generosità rossonera sulle due metà del campo.

DIDA PARATUTTO, LA DIFESA SI ESALTA: È SEMIFINALE
Il doppio vantaggio del Milan costringe il Bayern ad alzare il proprio baricentro, con l’ingresso di Santa Cruz per Ottl all’uscita dagli spogliatoi. Le occasioni arrivano per i padroni di casa, ma la difesa rossonera è insuperabile. Dove non arrivano i salvataggi in extremis – da segnalare due interventi prodigiosi di Gattuso e Nesta su Salihamidžić – c’è uno straordinario Dida tra i pali. Il portiere brasiliano è una vera e propria saracinesca, in particolare su van Bommel, Salihamidžić e sul subentrato Pizarro, occasioni inframezzate da una buona chance per Inzaghi. Lo 0-2 resta, immutato, fino al triplice fischio di Mejuto González: a Monaco di Baviera la festa è rossonera, per la terza Semifinale consecutiva in Champions League e l’appuntamento contro il Manchester United di Sir Alex Ferguson.

Rui Costa
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