Nel corso del primo approfondimento odierno, che potete ritrovare qui, abbiamo analizzato le impressioni positive ricavate in quel di Milanello nella giornata di ieri. Il Milan ha battuto il Modena per 5-0, realizzando tutti e 5 i gol nei primi 45′ e lasciando spazio alle cosiddette “riserve” negli altri 45.
Ad onor del vero, 3 giocatori hanno giocato 60 minuti: si tratta di Tatarusanu, Gabbia e Tonali. Agli ultimi due si è voluto dare più minutaggio (per quel che riguarda il centrocampista da registrare anche l’assenza di Pobega), mentre per il primo si è trattato di pura formalità. Il secondo tempo non ha mostrato le buone trame di gioco viste nel primo e si sono registrati dei problemi nella struttura della squadra e nei singoli.
Milan, i sostituti devono cambiare passo
C’è da dire che all’appello agli ordini di Stefano Pioli mancano ancora diverse pedine importanti. Maignan, Calabria (che ha iniziato a lavorare in gruppo), Kjaer, Kessie (impegnato alle Olimpiadi), Rebic e Giroud. Tutti giocatori che dovrebbero far parte, a grandi linee, dell’ossatura della squadra guidata dal tecnico emiliano. Detto questo, però, i sostituti che al momento ha a disposizione l’allenatore dovrebbero fornire delle sicurezze, ma così non è stato contro il Modena.
In fase offensiva è mancato il guizzo e le geometrie giuste. Maldini ha svariato sulla trequarti, ma non è mai riuscito ad essere incisivo come contro la Pro Sesto, quando servì l’assist per il gol di Leao. Allo stesso modo, la catena di destra non ha impaurito più di tanto la difesa avversaria, se non con un tiro da fuori di Castillejo. A livello difensivo, invece, svarione di Gabbia a parte, non ci sono da registrare grandi errori. C’è da dire, però, che la pericolosità della squadra di Tesser è stata relativa.
Problemi nei singoli: rimandati Hauge e Castillejo
Note dolenti alcuni singoli: parliamo di Jens Petter Hauge e Samu Castillejo.
Il norvegese è parso in difficoltà sulla fascia sinistra e ha commesso alcuni errori in fase di appoggio, ma anche nei movimenti e nelle scelte quando era largo sull’out mancino. Non è mai apparso brillante – probabilmente perché in fase di preparazione – e non ha mai impensierito, se non con un tiro smorzato, la porta gialloblù.
Lo spagnolo ha cercato spesso la giocata, talvolta andando vicino anche al gol come sul suo tiro da fuori finito sull’esterno della rete, ma non ha mai dato l’idea di poter essere un pericolo vero per la difesa avversaria. In alcuni casi, anzi, è stato fermato dalla retroguardia. Va sottolineato come il giocatore non fosse al 100%, poiché Stefano Pioli gli ha chiesto verso l’80’ il suo stato fisico.
Per quel che riguarda Ballo-Toure, è ancora troppo presto per giudicarlo. È sembrato sempre sul pezzo e ha iniziato a capire le indicazioni che il mister gli dava in italiano (“Stringi Ballo”), ma deve ancora trovare l’intesa giusta con i compagni.